giovedì 31 marzo 2011

LIBERIAMO I DIRITTI Conferenza sulla salute penitenziaria


Università degli studi di Cagliari
ERSU ente regionale per il diritto allo studio
Associazione Culturale "Antonio Gramsci"

Liberiamo i diritti
Conferenza sulla sanità penitenziaria
Giovedì 7 Aprile 2011
Cagliari Ore 17:00
Sala Cosseddu - Casa dello Studente, Via Trentino

introducono:
L'Associazione Culturale "Antonio Gramsci"

Roberto Loddo - Conferenza Regionale Volontariato Giustizia della Sardegna

Coordina:
Bettina Camedda- Giornalista

partecipano:

Gisella Trincas - Associazione Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica

Antonello Murgia - SOS Sanità

Maria Grazia Caligaris - Associazione Socialismo Diritti Riforme

Interverranno: Mariangela Pedditzi - Consigliera Provinciale Federazione della Sinistra - componente commissione provinciale "Pari Opportunità" Amalia Schirru - Deputato Pd. Giuseppe Zoccheddu - Direttore IPM Quartucciu. Marco Espa - Consigliere Regionale Pd - Vice Presidente Commissione Sanità. Interverrà anche il personale amministrativo e medico del carcere di Buoncammino.

E' prevista una esposizione di alcuni quadri del pittore Cristiano Vinci. Il Reading del poeta Gianni Mascia dal titolo "Gramsci, Pasolini, Lorca e A liberare luce, l'anelito di giustizia vibra nelle corde della poesia". Interventi teatrali di Roberto Pinna e Marta Proietti Orzella e canti dell'artista Dalila Kairos.


APPELLO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI DETENUTI SARDI

Con l'entrata in vigore del DPCM 1°aprile 2008, sono state trasferite al Servizio Sanitario Nazionale le funzioni in materia di sanità penitenziaria. Le regioni quindi, attraverso le aziende sanitarie locali del proprio territorio, devono assicurare l'espletamento di tali funzioni in tutti gli istituti e servizi penitenziari, per adulti e minori, compresi gli ospedali psichiatrici giudiziari e le case di cura e custodia. Con tale provvedimento si riconosce quindi parità di trattamento delle persone libere e delle persone detenute e internate. La Sardegna, in quanto regione a statuto speciale, doveva procedere al recepimento di tale norma con atto deliberativo e, al momento, tale provvedimento non è stato adottato. Questo significa semplicemente che ai cittadini detenuti viene negato il diritto alla salute e ai lavoratori del servizio sanitario nelle carceri non viene garantita la fruizione dello stipendio. Una vera e propria violazione costituzionale che si aggiunge al degrado e allo stato di totale illegalità del sistema carcerario. L'accordo quadro tra il Governo e le Regioni che doveva definire le forme di collaborazione tra l'ordinamento sanitario e l'ordinamento penitenziario e della giustizia minorile, è stato approvato dalla Conferenza Unificata il 20 novembre 2008 ma risulta sostanzialmente disatteso. I soldi che la regione ha messo a disposizione, per la sanità penitenziaria, sono fermi da dicembre, bloccati presso gli uffici del provveditorato regionale che deve ancora definire una ripartizione tra i vari istituti penitenziari. Questa situazione potrebbe generare nuovi possibili tagli ai già carenti servizi essenziali che in alcuni istituti non vengono nemmeno garantiti 24 ore su 24. Una situazione inaccettabile.Come associazioni e cittadini sensibili al rispetto della legalità dentro le carceri, chiediamo l'immediata e urgente piena attuazione della Riforma. Vogliamo che vengano rispettati i diritti dei cittadini privati della libertà insieme ai diritti sociali e sindacali dei lavoratori della medicina penitenziaria. Per questi motivi, abbiamo convocato la conferenza dibattito sulla sanità penitenziaria "Liberiamo i diritti" il 7 Aprile 2011 alle ore 17:00 a Cagliari presso la Sala Cosseddu della Casa dello Studente.

Aderiscono all'appello:
Asarp - Associazione Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica, Associazione "Il Detenuto Ignoto", Associazione Culturale "Antonio Gramsci", Collettivo Anticapitalista Sardo, USB Unione Sindacale di Base, Associazione Arci "Carovana Sarda della Pace", SOS Salute, Rivista di culture poetiche “Coloris de Limbas”, Auser.

per informazioni e adesioni
cellulare: 3316164008
mail: associazione5novembre@gmail.com
http://associazione5novembre.blogspot.com/

*foto di Roberto Pili

venerdì 21 gennaio 2011

C'è chi dice NO

MANIFESTAZIONE REGIONALE A CAGLIARI

VENERDI' 28 GENNAIO

ORE 9:00 RITROVO IN PIAZZA GARIBALDI

Per firmare il nostro appello ci si può rivolgere alle nostre delegate, ai nostri delegati, alle Fiom territoriali oppure tramite il sito internet cliccando qui

Appello Appel Petition

Abbiamo convocato lo sciopero generale dei metalmeccanici per il 28 gennaio; è una tappa fondamentale per la riconquista del Contratto Nazionale e la salvaguardia dei diritti nei luoghi di lavoro. La scelta compiuta dalla Fiat alle Carrozzerie di Mirafiori e a Pomigliano D’Arco è un atto antisindacale, autoritario e antidemocratico senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali del nostro paese dal dopoguerra. È un attacco ai principi e ai valori della Costituzione Italiana e alla democrazia perché calpesta la libertà dei lavoratori e delle lavoratrici di decidere a quale sindacato aderire per difendere collettivamente i propri diritti e di eleggere i propri rappresentanti in azienda. Chi non firma scompare e chi firma diventa un sindacato aziendale e corporativo guardiano delle scelte imposte dalla Fiat. Si annullano il Contratto Nazionale di Lavoro e peggiorano le condizioni di fabbrica, si aumenta lo sfruttamento e l’orario di lavoro, si lede ogni diritto di sciopero e si riduce la retribuzione a chi si ammala cancellando così in colpo solo anni di lotte e di conquiste. Il ricatto di Marchionne è coerente con la distruzione della legislazione del lavoro in atto che vuol rendere tutti soli e precari; è la stessa logica regressiva messa in pratica dal Governo con l’attacco al diritto allo studio e alla ricerca attuato attraverso l’approvazione del DDL Gelmini e il taglio ai fondi per l’informazione e la cultura. Si mettono così sotto scacco principi democratici di convivenza civile fondamentali. La Fiom considera il lavoro un bene comune e per questo il 16 ottobre dopo il ricatto/referendum illegittimo imposto dalla Fiat a Pomigliano ha dato vita a una grande manifestazione, aperta a tutti coloro che sono impegnati nella difesa di diritti e libertà costituzionali inviolabili. Lo sciopero generale proclamato per il 28 gennaio della categoria e le manifestazioni dopo il ricatto/referendum di Mirafiori hanno lo stesso obiettivo: come ha dimostrato l’introduzione delle deroghe nel Contratto Nazionale dei metalmeccanici firmato da Federmeccanica e le altre organizzazioni sindacali, quando si ledono diritti fondamentali la ferita non si circoscrive ma travolge progressivamente tutto il mondo del lavoro. La Fiom è impegnata a sostenere il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro senza deroghe, a difendere la legalità, la democrazia e la libertà di rappresentanza sindacale, a combattere la precarietà e il dominio del mercato che divorano la vita delle persone e compromettono la coesione sociale e il futuro del paese. Chiediamo a tutte le persone, le associazioni e i movimenti che condividono queste ragioni di sostenere la lotta dei metalmeccanici e di firmare questo nostro appello.

Sorvegliare e Punire!


ASSEMBLEA
Politiche repressive e criminalizzazione del dissenso

Venerdì 28 Gennaio Ore 18:00
A Cagliari presso la sede del Cagliari Social Forum in Via Lanusei N°19/a

introduce Dina Raggio - Cagliari Social Forum
coordina Roberto Loddo - Associazione 5 Novembre
partecipa Elias Vacca - Avvocato

promuovono
Cagliari Social Forum
Collettivo Anticapitalista Sardo
Associazione 5 Novembre
Rete Antirazzista

APPELLO!
È una storia vecchia eppur sempre attuale !!!. Nel momento in cui il Potere non riesce a gestire il dissenso sociale mediante politiche efficaci e rispondenti ai bisogni dei cittadini, ecco che ricorre a sperimentate politiche di repressione, con leggi generali (es. reato di clandestinità per gli extracomunitari) o provvedimenti occasionali (diffide, ritardi nella consegna del passaporto, semplici ma mirati “fermi” per accertamenti, avvisi orali) o tentando di ridurre le manifestazioni di conflitto sociale a puro problema di ordine pubblico. La violenza - sempre intrinseca alle politiche che rispondono con la repressione al conflitto sociale- si manifesta talvolta direttamente, con leggi e direttive, come nell’espulsione dei rom o nei respingimenti degli immigrati; o con discutibili teoremi che identificano la critica e l’opposizione politica al potere con un attacco criminoso alla sicurezza dello Stato. Talvolta invece si esprime in forme più sottili di criminalizzazione del dissenso: come nelle direttive ministeriali che prevedono la sospensione dello stipendio o il licenziamento nella pubblica amministrazione per chi “fa dichiarazioni lesive dell’immagine dell’Amministrazione stessa”; o, con una vergognose campagna di stampa, col tentativo di associare alcuni sindacati, rei di non essersi piegati al dictat del padronato e del governo, a presunti focolai di violenza, con l’obiettivo di far passare l’equazione “conflitto sociale uguale violenza”. La crisi economica e la crisi politica di casa nostra - a fronte di una ripresa forte delle lotte per i diritti - ci fanno temere un aggravarsi della politica di repressione. Dinanzi all’acuirsi del disagio sociale le garanzie di libertà di espressione e di manifestazione del dissenso diventano un bene ancora più prezioso, perché garantiscono a tutti il partecipare attivo nelle scelte che riguardano le loro vite e i beni comuni. Non possiamo rimanere inerti di fronte alle politiche razziste del governo né dinanzi agli ingenti impegni militari uniti ai tagli a scuola, sanità e ricerca; non dinanzi alla costruzione di una centrale nucleare o di un sito di stoccaggio di scorie nucleari; non di fronte al continuo depauperamento delle risorse naturali. Non possiamo tacere, di fronte al fatto che la disoccupazione aumenta ed aumenta di pari passo il lavoro precario, sotto ricatto; che l’istruzione pubblica viene distrutta a tutti i livelli e assoggettata a logiche di mercato; che molti di questi problemi risultano più gravi e preoccupanti nella nostra Sardegna, che risente in modo particolare di una storica politica di dominio (basta pensare che il territorio occupato dalle basi militari in Sardegna è pari a circa il 50% di quello occupato nell'intero territorio nazionale).

Vogliamo partecipare alle scelte che ci riguardano, contare nelle scelte politiche sui beni comuni e sui diritti, a manifestare liberamente il nostro dissenso.

Per aderire all'appello invia una mail a:
associazione5novembre@gmail.com

domenica 12 dicembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

SOSTENIAMO LA MANIFESTAZIONE DELLA CGIL DEL 27 NOVEMBRE


8 novenbre ore 22.00

Irish Pub

in via Marche n 9/b, Cagliari

SOSTENIAMO LA MANIFESTAZIONE DELLA CGIL DEL 27 NOVEMBRE

Verso la grande manifestazione del 27 Novembre!

a Roma saranno presenti, ad allietarci con la loro musica, i Modena City Ramblers, Eugenio Bennato e la Casa del Vento!

Intanto qui a Cagliari raccogliamo adesioni e contributi per far partire tanti giovani sardi.

il 18 novenbre alle ore 22.00

all'Irish Pub

in via Marche n 9/b, Cagliari

Vin e Bruce

suoneranno per SOSTENERE LA MANIFESTAZIONE DELLA CGIL DEL 27 NOVEMBRE.

(l'ingresso è libero)

I fondi raccolti serviranno per far partire tanti giovani sardi.

Per info e prenotazioni

3284088848 / 3405442143

Partecipate e fare girare tra gli amici.

Venite numerosi, sosteniamo il futuro dei giovani!

saluti luca e diletta

domenica 10 ottobre 2010

È nato Precari in Linea!


È nato Precari in Linea!

Il nuovo Blog dei precari e delle precarie dei Call Center

Pensiamo di essere un punto di vista particolare, quello di una generazione che, diversamente dalle precedenti, è segnata dalla completa incertezza del presente e dalla certezza della precarietà nel futuro.

Ciò che sta accadendo alle migliaia di lavoratrici e lavoratori precari dei call-center di Cagliari è solo un aspetto di quella condizione ingiusta di disagio materiale e morale in cui è costretta a sopravvivere la nostra società nell’Era della legge 30.

Viviamo in mezzo a continui controlli di produttività, abbiamo perduto il diritto ad avere una casa e una famiglia. Le uniche cose che vanno al di là dei pochi soldi che riceviamo, sono le incertezze sull’oggi e sul domani, e in molti casi anche il mobbing. Questo lavoro nella sua maschera più infame è molto usurante, con rischi psicologici e fisici ancora non definiti per la salute. Riusciamo ad avere solo occasioni di lavoro poco qualificate, poco retribuite, poco stabili e poco tutelate, con ricorrenti e prolungati periodi di totale assenza di lavoro e di reddito.

Adesso, è giunto il momento di reagire, costruire e sviluppare un forte movimento delle lavoratrici e dei lavoratori precari telematici. La nostra lotta sta nel capire e ascoltare i bisogni e le necessità dei nostri colleghi, delle persone che si trovano nelle nostre stesse condizioni di vita lavorativa, perché dove si compete è inevitabile che ci siano quelli che vincono e quelli che perdono,e attraverso questo Blog, vogliamo dare voce a tutti quelli che si sentono perdenti.

Marco Maffei
Roberto Loddo

Rete Lavoratori Call Center
precarinlinea@gmail.com

giovedì 23 settembre 2010

1 Ottobre Cesare Salvi a Cagliari - Conferenza per il Lavoro

LA SARDEGNA DELLE DISUGUAGLIANZE

Conferenza regionale sul lavoro

Venerdì 1 Ottobre 2010 - ore 18:00
Cagliari - Hotel Mediterraneo
Lungomare Colombo, 46

Coordina:

Marco Ligas
(Direttore de "Il Manifesto Sardo)

Introduce
Gianni Fresu
(Segretario Regionale PRC Sardegna)

Intervengono:

Lorena Cordeddu
(Assessore alle politiche del Lavoro - Provincia di Cagliari)

Federico Carboni
(USB Unione Sindacale di Base)

Gianluca Meloni
(Rsu Cgil Call Center Videonline2)

Nicola Nicolosi
(Segretario Nazionale Cgil - Coordinatore Nazionale Lavoro e Società)

Interverranno movimenti di lotta, lavoratrici e lavoratori impegnati nelle vertenze per la difesa del posto di lavoro

Conclude:

CESARE SALVI
(Portavoce Nazionale della Federazione della Sinistra)


Organizzatori:
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
Partito della Rifondazione Comunista - Sardegna
Giovani Comunisti - Sardegna
Dipartimento Lavoro, diritti civili e sociali
Federazione di Cagliari