domenica 19 agosto 2012

Alla Energit di Cagliari a rischio 63 lavoratori



Lettera a "Il Manifesto" 
di Giuliana Perrotti 
(dipendente della società Energit di Cagliari e delegata della Slc Cgil)

Vorrei informarvi della vertenza riguardante la nostra azienda, che rischia la chiusura in un territorio nel quale la crisi del lavoro ha ricadute sicuramente peggiori rispetto ad altre zone d'Italia. Energitnasce a Cagliari nel 2000 come multiutility da un'idea di un imprenditore locale, Luigi Filippini, per occuparsi di telefonia fissa e servizi web, e contemporaneamente cogliere le opportunità crescenti del mercato elettrinoci che nei primi anni 2000 vede l'inizio del processo di liberalizzazione. L'azienda si distingue per la sua rapida crescita nel panorama economico sardo, come una struttura autonoma e funzionale che può contare su professionalità elevate e un altissimo livello di personale laureato. Nel 2006 l'azienda viene acquisita dal gruppo svizzero Atel, ora Alpiq, che cede il ramo d'azienda relativo a telefonia e servizi web, riducendo l'attività di Energit alla vendita di energia nel mercato dei piccoli consumatori, sia a partita Iva che privati. Nel 2011 la casa madre Alpiq ha iniziato ad attuare un piano di ristrutturazione che prevede la dismissione delle attività di vendita nel settore retail, e contestualmente la focalizzazione delle proprie attività in Svizzera, a discapito delle altre società del gruppo presenti in territorio europeo. 
Nell'ambito di questo piano, nel 2012 Energit è stata messa in vendita attraverso una procedura pubblica nel mese di aprile, ma a fronte di qualche tiepida manifestazione di interesse iniziale da parte di altri operatori del comparto energia, a giugno Alpiq ha comunicato che non sono stati presentati impegni formali d'acquisto. Nonostante le aspettative e le necessità di chiarezza più volte rappresentate da parte dei lavoratori al gruppo Alpiq durante quest'anno, non sono mai pervenute rassicurazioni sulle intenzioni di consolidamento e rilancio della società Energit fino all'annuncio reso il 26 luglio. In tale data Alpiq ha tenuto un incontro con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti di Confindustria Sardegna Meridionale presso la sede degli industriali, per comunicare la decisione di mettere in liquidazione la società, e aprire contestualmente la procedura per la messa in mobilità di tutti i dipendenti.

A partire dal 26 luglio decorrono i 75 giorni a disposizione per trovare un accordo per la salvaguardia dell'occupazione, al termine dei quali i 63 dipendenti potranno essere licenziati, nell'ambitodella procedura di liquidazione stabilita da Alpiq. Il 31 luglio si è tenuto un incontro convocato dall'Assessore all'industria, al quale hanno preso parte le organizzazioni sindacali Slc Cgil e Uilcom e datoriali. I vertici aziendali hanno comunicato la presenza di due soggetti interessati, i quali non hanno ancora formalizzato un'offerta vincolante e chiesto di mantenere l'anonimato. Una proposta riguarderebbe l'acquisto dei clienti e il collocamento di 22 dipendenti, che verrebbero in larga parte inseriti sul territorio nazionale, mentre soltanto un piccolo numero resterebbe in Sardegna; l'altra proposta interesserebbe circa il doppio dei dipendenti e sarebbe stata manifestata di recente attraverso la richiesta di informazioni dettagliate sulla società. I lavoratori, che per l'occasione avevano proclamato uno sciopero di tre ore e mantenuto un presidio di fronte agli uffici dell'Assessorato all'Industria, scongiurano venga attuata una vendita separata degli asset senza ricollocamento dei lavoratori, o con un ricollocamento minimo. Cgil e Uilcom avevano precedentemente incontrato l'sssessore Zedda in due occasioni, per richiedere all'Assessorato all'Industria una partecipazione attiva nella vertenza Energit. L' 8 agosto si è tenuto quindi un nuovo incontro in Regione alla presenza dell'Assessore all'Industria Zedda, dell'azienda, di Confindustria e delle parti sociali, incontro durante il quale soggetti imprenditoriali locali hanno manifestato il proprio interessamento verso le attività di Energ.it e parrebbero disposti ad assorbire un maggior numero di lavoratori. L'incontro, seppure interlocutorio, è sembrato aprire spiragli di soluzioni favorevoli, dato soprattutto il ruolo di garanzia svolto dall'Assessorato nel valutare l'attendibilità dei soggetti che si sono presentati. Dal canto suo l'azienda si sta rendendo disponibile a valutare tutte le possibilità che si dovessero offrire senza premere per una chiusura ravvicinata delle trattative. Tutte le parti hanno convenuto nell'individuare in un mese il lasso di tempo congruo perché questi soggetti imprenditoriali possano prendere visione dei dati aziendali necessari a formulare evenutalmente delle offerte vincolanti, fissando quindi il prossimo incontro per il 13 settembre prossimo.

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