giovedì 11 dicembre 2008

12 dicembre: Sciopero Cgil, almeno 1 milione in piazza


Questo l’obiettivo minimo che si dà la cgil per lo sciopero generale. Ma per gli organizzatori è “un dato molto prudenziale”. Epifani: vogliamo convincere il governo ad aprire un dialogo e a varare misure incisive. Iniziative in 108 piazze. La Cgil è pronta. "Già ora stimiamo di avere in piazza almeno un milione di persone. È un dato molto prudenziale ricavato dalle prenotazioni certe di pullman e treni". Parola del segretario confederale (e responsabile dell’organizzazione), Enrico Panini, che ha presentato lo sciopero generale del 12 dicembre in una conferenza stampa insieme a un’altra dirigente della segreteria, Susanna Camusso. “Contro la crisi più lavoro, più salario, più pensioni e più diritti”: questo lo slogan di una mobilitazione che toccherà 108 piazze, con cinque manifestazioni regionali (qui tutti i dettagli). Tra queste l'Emilia Romagna, che vedrà la partecipazione del segretario Guglielmo Epifani al comizio di Bologna. Sarà possibile seguire in diretta, sul sito della Cgil nazionale (www.cgil.it), il comizio di Bologna del segretario generale, Guglielmo Epifani, così come l’aggiornamento continuo sui dati di adesione e altro ancora. La web radio della Cgil, www.radioarticolo1.com, seguirà lo sciopero con uno speciale fino alle 18.00. Notizie, approfondimenti e video - come sempre - saranno disponibili sul nostro sito.

Cosa stà succedendo ai lavoratori e alle lavoratrici di Tiscali?

Call center: Genovesi (Slc Cgil), circolare Sacconi farneticante


da Rassegna.it
04/12/2008

“La nuova circolare del ministero del Lavoro sui call center è giuridicamente farneticante, tecnicamente discutibile, socialmente grave”. Così Alessandro Genovesi, segretario nazionale di Slc Cgil (il principale sindacato dei call center) commenta la nuova circolare per il settore (la numero 25/08) emanata ieri dal ministero competente.

Spiega Genovesi: “È giuridicamente farneticante in quanto prendendo a riferimento una sentenza della Cassazione, omette di citare decine e decine di sentenze che, ai sensi del codice civile e delle principali norme di diritto nazionale e comunitario, partono da presupposti inversi, ovvero che sono l'organizzazione del lavoro e le modalità anche tecnico strumentali che fanno la subordinazione”.

“È tecnicamente discutibile
– prosegue il sindacalista – in quanto, contestando indici presuntivi sulla subordinazione dei lavoratori dei call center anche in out bound presenti nella circolare n. 4 del 2008 - in quanto è il reale rapporto per come si configura a dover fare la differenza nel qualificare un lavoratore come subordinato o autonomo – si contraddice immediatamente, dicendo che gli ispettori "devono" riconoscere la genuinità presuntiva del lavoro autonomo”.

Infine, “è socialmente grave in quanto il messaggio che sottintende è evidente: da oggi si torna a tollerare abusi e a incoraggiare il precariato. Quegli abusi e quel precariato che hanno fatto dei call center il simbolo di una generazione senza diritti e senza futuro. Fortunatamente esiste il sindacato, la magistratura del lavoro, il codice civile e le leggi. Al di là della smania del ministro Sacconi, gli abusi continueranno ad essere denunciati e, come già avvenuto, spesso puniti”.

Così conclude Genovesi
: “Intanto, anche per dare un segnale di attenzione alta e di sostegno alle tante imprese corrette che credono nel buon lavoro, ai tanti ispettori coraggiosi che vogliono continuare a svolgere la propria funzione e soprattutto ai tanti giovani precari dei call center che aspettano di avere riconosciuti diritti e tutele sacrosante, come Slc Cgil già nei prossimi giorni ricorreremo alla magistratura deputata per chiedere il ritiro della circolare”.