martedì 9 settembre 2008

SCIOPERO NAZIONALE E MANIFESTAZIONE DI TUTTI LAVORATORI DEI CALL CENTER



SLC - CGIL Sindacato Lavoratori Comunicazione
FISTel - CISL Federazione Informazione Spettacolo e Telecomunicazioni
UILCOM - UIL Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione

19 Settembre 2008 – Roma

Il settore dei call center ha conosciuto in questi anni una profonda evoluzione, con migliaia di lavoratori stabilizzati e con un impegno congiunto dei Sindacati e delle Istituzioni (Ministero del Lavoro, Servizi Ispettivi, Inps, Inail) per contrastare il ricorso al lavoro precario e irregolare. Questo impegno ha portato anche i principali committenti – soprattutto sull’inbound – ad assegnare le nuove commesse tenendo conto del nuovo costo del lavoro e del tentativo di scommettere sulla qualità dei servizi.

Purtroppo molto rimane ancora da fare. Vi sono decine di call center che – ricorrendo al lavoro a progetto, nonostante anche le recenti circolari del Ministero del Lavoro – continuano ad alimentare fenomeni di dumping generando lavoro precario e mal pagato. Tutto ciò avviene a danno delle imprese che hanno stabilizzato e che più vogliono investire, invece, sulla qualità e a danno degli oltre 24 mila lavoratori stabilizzati e a danno di tutti i lavoratori delle aziende di TLC.

Occorre rafforzare ulteriormente l’azione ispettiva, in particolare verso quelle imprese che lavorano sull’outbound, per verificare il rispetto della circolare n. 8/08 del Ministero del Lavoro.

Occorre che i committenti sottoscrivano una vera e propria “carta della responsabilità”, impegnandosi su tutte le commesse a non praticare gare al massimo ribasso ed in ogni caso ad assegnare attività solo a chi ha lavoratori subordinati e rispetta le norme del CCNL e della 626/94 (legge sulla salute e sicurezza).

Occorre attivare nuovamente il Tavolo nazionale sui Call Center presso il Ministero del Lavoro, anche per sapere che fine hanno fatto gli oltre 8 mila verbali sanzionatori frutto dell’attività ispettiva fino intrapresa.

Occorre introdurre nel settore delle TLC clausole sociali innovative a garanzia dei lavoratori nei casi di cambi di appalto.

Per la difesa dell’occupazione dei lavoratori a tempo indeterminato. Per stabilizzare gli oltre 30 mila lavoratori con contratto a progetto (la maggioranza dei quali andrebbero trasformati in contratti subordinati). Per una crescita del settore basata sulla qualità e nuovi servizi e non sulla sola competizione su salari e diritti. Per una più efficace lotta al lavoro irregolare e per una maggiore responsabilità dei committenti.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL invitano tutti i lavoratori dei call center alla massima mobilitazione e alla massima partecipazione alla grande manifestazione nazionale che si terrà il 19 settembre prossimo a Roma, in contemporanea con lo sciopero nazionale di tutte le aziende di call center del settore TLC.

4 commenti:

Precari in Linea ha detto...

Comunicato Stampa Cgil Slc
Cgil - Sindacato Lavoratori Comunicazione

A tutte le RSU/RSA dei call center in outsourcing

da Precarinlinea
COMUNICATO STAMPA
Roma 3 settembre 2008

Call center: disposizioni privacy e irresponsabilità committenti mettono a rischio occupazione



“Il recente intervento del Garante della Privacy dimostra come, senza gradualità e scelte oculate e di fronte a committenti irresponsabili che non si curano di verificare la correttezza dei servizi forniti, intervenire sul tema del teleselling porta con sé problemi occupazionali non secondari.” Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL in riferimento alla delibera del Garante sulla Privacy sul teleselling.

“Uno degli effetti immediati dello stop del garante sarà infatti la riduzione drastica dei volumi di attività e quindi dell’occupazione in diversi call center in outsourcing, molti dei quali nel Sud Italia. Chi si farà carico delle centinaia di ragazze e ragazzi che da oggi rischiano di non lavorare più?”

“Per questo – continua Genovesi – pur consapevoli della complessità del tema, chiediamo a chi non ha fatto il proprio dovere, cioè Wind, Fastweb, Tiscali e Sky di farsi immediatamente carico del problema occupazionale di questi ragazzi, provvedendo ad assegnare da subito nuovi volumi di attività ai call center colpiti dal provvedimento. Invitiamo inoltre il Garante ad una politica sanzionatoria preventiva, anche molto pesante, per evitare provvedimenti drastici e urgenti come quello di ieri che incidono gravemente sulle condizioni sociali di centinaia di persone”.

“Si conferma quindi quanto sia sempre più importante richiamare i grandi committenti alla loro responsabilità verso i tanti call center in outsourcing e relativi lavoratori. Non può essere infatti l’anello più debole della catena a pagare sempre gli errori e i comportamenti più spregiudicati di aziende che fatturano miliardi di euro.

Anche per questo il 19 settembre prossimo abbiamo indetto il primo sciopero nazionale di tutti i lavoratori dei call center. Anche per questo diviene fondamentale la massima mobilitazione per la manifestazione nazionale dei lavoratori dei call center che si terrà a Roma lo stesso 19 settembre”.

Rifondazione Libera ha detto...

SCIOPERI: IL 19 SETTEMBRE STOP DI DIPENDENTI CALL CENTER

(AGI) - Roma, 9 set. - Sciopero di tutti i call center delle aziende di Tlc, venerdi’ 19 settembre. La protesta verra’ accompagnata da una manifestazione nazionale a Roma, “a difesa della buona occupazione, contro il dumping delle imprese piu’ scorrette, per maggiori controlli ispettivi, per una maggiore responsabilita’ dei committenti e per la stabilizzazione dei lavoratori precari ancora presenti nel settore”. Lo annunciano in una nota unitaria le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom-Uil. “Il settore dei call center - continua la nota sindacale - ha conosciuto in questi anni una profonda evoluzione, con migliaia di lavoratori stabilizzati e con un impegno congiunto dei Sindacati e delle Istituzioni (Ministero del Lavoro, Servizi Ispettivi, Inps, Inail) per contrastare il ricorso al lavoro precario e irregolare. Questo impegno ha portato anche i principali committenti, soprattutto sull’inbound, ad assegnare le nuove commesse tenendo conto del nuovo costo del lavoro e del tentativo di scommettere sulla qualita’ dei servizi”. “Purtroppo molto rimane ancora da fare. Vi sono decine di call center che, ricorrendo al lavoro a progetto, nonostante anche le recenti circolari del Ministero del Lavoro, continuano ad alimentare fenomeni di dumping generando lavoro precario e mal pagato. Tutto cio’ avviene a danno delle imprese che hanno stabilizzato e che piu’ vogliono investire, invece, sulla qualita’ e a danno degli oltre 24 mila lavoratori stabilizzati e a danno di tutti i lavoratori delle aziende di Tlc”, conclude la nota. (AGI)

Red/Pit

Rifondazione Libera ha detto...

TLC: SCIOPERO NAZIONALE DEI CALL CENTER IL 19 SETTEMBRE
Milano, 9 set. - (Adnkronos) - ''Il 19 settembre prossimo si svolgera' lo sciopero nazionale di tutti i call center delle aziende di Tlc con contemporanea manifestazione nazionale a Roma, a difesa della buona occupazione, contro il dumping delle imprese piu' scorrette, per maggiori controlli ispettivi, per una maggiore responsabilita' dei committenti e per la stabilizzazione dei lavoratori precari ancora presenti nel settore''. Cosi' annunciano in una nota unitaria le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. Per i sindacati "vi sono decine di call center che, ricorrendo al lavoro a progetto, nonostante anche le recenti circolari del Ministero del Lavoro, continuano ad alimentare fenomeni di dumping generando lavoro precario e mal pagato. Tutto cio' avviene a danno delle imprese che hanno stabilizzato e che piu' vogliono investire, invece, sulla qualita' e a danno degli oltre 24 mila lavoratori stabilizzati e a danno di tutti i lavoratori delle aziende di Tlc. Occorre rafforzare ulteriormente l'azione ispettiva, in particolare verso quelle imprese che lavorano sull'outbound, per verificare il rispetto della circolare n. 8/08 del Ministero del Lavoro". ''Occorre che i committenti sottoscrivano una vera e propria 'carta della responsabilita'', impegnandosi su tutte le commesse a non praticare gare al massimo ribasso ed in ogni caso ad assegnare attivita' solo a chi ha lavoratori subordinati e rispetta le norme del Ccnl e della 626/94 (legge sulla salute e sicurezza). Occorre attivare nuovamente il Tavolo nazionale sui Call Center presso il Ministero del Lavoro, anche per sapere che fine hanno fatto gli oltre 8 mila verbali sanzionatori frutto dell'attivita' ispettiva fino intrapresa. Occorre introdurre nel settore delle Tlc clausole sociali innovative a garanzia dei lavoratori nei casi di cambi di appalto''. A sostegno di queste rivendicazioni Cgil, Cisl e Uil del settore invitano tutti i lavoratori "alla massima mobilitazione, ad aderire allo sciopero e soprattutto a partecipare al corteo che si svolgere a Roma, in contemporanea allo sciopero, il prossimo 19 settembre, con partenza da Piazza della Repubblica, ore 10,30''.

(Red-Bac/Lr/Adnkronos)

09-SET-08 18:42

Roberto Loddo ha detto...

LAVORO: SCIOPERO CALL CENTER, PULLMAN CGIL DA CALABRIA A ROMA

(AGI) - Catanzaro, 15 set. - La segreteria del sindcato Nidil Cgil Calabria ha aderito formalmente allo sciopero unitario nazionale dei lavoratori dei Call Center, che si terra’ a Roma il 19 settembre 2008. “Il settore dei call center - si legge in un comunicato stampa - ha conosciuto in questi anni una profonda evoluzione, con migliaia di lavoratori stabilizzati e con un impegno congiunto dei Sindacati, della Cgil in particolare attraverso il Nidil, e delle Istituzioni (Ministero del Lavoro, Servizi Ispettivi, Inps, Inail) per contrastare il ricorso al lavoro precario e irregolare. Questo impegno ha portato anche i principali committenti ad assegnare le nuove commesse tenendo conto del nuovo costo del lavoro e del tentativo di scommettere sulla qualita’ dei servizi. Purtroppo - continua la nota - molto rimane ancora da fare, sono ancora decine i call center che - ricorrendo al lavoro a progetto, nonostante le recenti circolari del Ministero del Lavoro - continuano ad alimentare fenomeni di dumping generando lavoro precario e mal pagato. Tutto cio’ avviene a danno delle imprese che hanno stabilizzato e che piu’ vogliono investire, invece, sulla qualita’ dei servizi, a danno degli oltre 24 mila lavoratori stabilizzati e di tutti i lavoratori delle aziende delle Telecomunicazioni. Occorre che i committenti sottoscrivano una vera e propria “carta della responsabilita’”, impegnandosi su tutte le commesse a non praticare gare al massimo ribasso ed in ogni caso ad assegnare attivita’ solo a chi ha lavoratori subordinati e rispetta le norme del Ccnl e della 626/94 (legge sulla salute e sicurezza). Occorre attivare nuovamente il tavolo nazionale sui call center presso il ministero del lavoro, anche per sapere cosa e’ stato fatto e cosa il governo ha intenzione di fare rispetto agli oltre 8 mila verbali sanzionatori frutto dell’attivita’ ispettiva finora intrapresa. Occorre introdurre nel settore delle Telecomunicazioni clausole sociali innovative a garanzia dei lavoratori nei casi di cambi di appalto. Per la difesa dell’occupazione dei lavoratori a tempo indeterminato, per stabilizzare gli oltre 30 mila lavoratori con contratto a progetto, la maggioranza dei quali, in considerazione delle mansioni richieste ai lavoratori, andrebbero trasformati in contratti subordinati. Per una crescita del settore basata sulla qualita’ e nuovi servizi e non sulla sola competizione su salari e diritti. Per una piu’ efficace lotta al lavoro irregolare e per una maggiore responsabilita’ dei committenti”. (AGI)

Com/Adv (Segue)