martedì 8 aprile 2008

Intervista a Signora Lina, titolare della Ex Genny Services

Intervista a Signora Lina, titolare della Ex Genny Services

La Genny Services, call center di proprietà della signora Raffaela Floris nasce nel 2004.
E’ stato uno dei primi call center outbound a Cagliari, ed è sempre rimasto in prima linea, vendendo per Telecom qualsiasi prodotto,dalla fonia alla adsl ai pc.
Nel 2007,ad aprile, decide di stabilizzare tutti i dipendenti. Seguono due mesi di scarsa produzione che non raggiungendo gli obbiettivi causano all’azienda la perdita della commessa.
Seguono trattative sindacali, una nuova commessa ad Agosto con un nuovo gestore, non remunerativa, a causa della scarsa produzione, con il conseguente licenziamento collettivo e la stessa messa in liquidazione della Genny.

Avrebbe mai pensato che con la stabilizzazione ci avrebbe rimesso? E perché ci ha rimesso?

Non c’era produzione, l’assenteismo dilagava. Il 30% dei dipendenti si metteva in malattia e abusava dei permessi. Tra Settembre e Ottobre abbiamo perso circa 70 mila euro. Le liste non sono la causa del fallimento della Società, la crisi infatti è cominciata da un gruppetto di dipendenti che non producevano contratti, pensando di portarsi comunque lo stipendio a casa. Questi dipendenti alimentavano solo attriti con la maggioranza dei dipendenti che produceva, e conflitti sterili contro la Società.

Il sindacato e i suoi delegati in azienda le hanno creato problemi?

Si. Perché i delegati hanno contribuito a creare un clima di disturbo, diffondendo la teoria di un pensiero negativo che considerava solo i diritti e non i doveri, facendo passare il messaggio che pur non attivando nulla gli operatori avevano comunque diritto allo stipendio. Nella fase di trattativa sui licenziamenti collettivi i sindacati sono spariti, poiché non hanno risposto alle nostre raccomandate entro una settimana, dimostrando scarso interessa verso i lavoratori e la Società. Durante la fase iniziale delle trattative sindacali, chiedemmo una riduzione del personale da 10 a 15 dipendenti che ci fu negata. I Sindacati si opposero. Solo il passaggio da 65 a 45 dipendenti avrebbe permesso la sopravvivenza della Società.

Molti operatori si lamentavano nel periodo critico che lei non fosse quasi mai presente in azienda, che non fornisse spiegazioni e rassicurazioni.

No, io ho sempre parlato con tutti, le informazioni c’erano, sono sempre stata disposta a fare riunioni e incontrare tutti i dipendenti, non ho mai fatto tante riunioni come in quel periodo. Poi, c’eravate anche voi delegati a diffondere le notizie. C’era una bacheca sempre aggiornata, al contrario di ciò che sostengono alcuni dipendenti che vivevano fino all’ultimo l’illusione di prendere per anni e anni una presunta mobilità.

Nella maggior parte dei casi,un operatore che ha lavorato in vari callcenters, descrive sempre i TeamLeaders e i Supervisors precedenti come delle iene. Lei interveniva nel rapporto tra i suoi subordinati e gli operatori o non si occupato di queste dinamiche? E’ capitato che qualche operatore le facesse delle rimostranze?

No. Non sono mai accaduti problemi simili, in tanti anni che era attivo il CallCenter non ho mai affrontato simili lamentele.

Cosa pensa del diritto di un lavoratore a mettersi in malattia?

Il diritto alla malattia è sacrosanto, nessuno può permettersi di negarlo. È l’abuso che se ne fa delle malattie che è controproducente per l’azienda. Pensate che a Settembre una sindacalista per giustificare i molteplici casi di malattie, affermava che erano dovute ad un influenza generalizzata! Se su 60 persone 20 sono in malattia, un azienda muore!

Nella fase di crisi della Genny Services, appena persa la commessa, lei si è mai sentita tradita dal comportamento degli operatori?

Nel momento in cui la Società vi consegnava le lettere di contestazione per la scarsa produzione, voi dipendenti producevate ancora di meno, invece di ricominciare a lavorare per risollevare le sorti della Società.

Ispettorato al lavoro: istituzione statale utile al lavoratore e al datore di lavoro. Esprima un giudizio.

I fini e le funzioni dell’ispettorato del lavoro, nascono per tutelare in maniera unilaterale solo i diritti del lavoratore, non certo il datore di lavoro.

Cosa vede nel futuro di un operatore telefonico? Se lei fosse giovane oggi lo farebbe o ne cercherebbe un altro?

Quando ero giovane e studentessa, ho fatto qualsiasi lavoro, di tutto, per migliorare la mia condizione sociale. Il lavoratore deve trovare “individualmente” la strada per migliorare le proprie condizioni di vita lavorativa.
Considero il futuro mondo dei callcenter quello dell’Inbound. Con la tendenza delle nuove leggi l’Outbound tenderà a scomparire, cancellando tutto il settore della vendita.

C’è qualcosa che potendo tornare indietro eviterebbe di fare o cercherebbe di fare meglio?

No. Non ho sbagliato nulla, ho fatto solo gli interessi della Società e dei miei dipendenti.

126 commenti:

Anonimo ha detto...

Aspettavo con ansia questa intervista, che si è svolta, con la mia ex titolare, esattamente nel modo in cui mi aspettavo.
Da ciò che emerge dalle sue parole, qui riportate, il call center è fallito a causa della negligenza degli operatori. Purtroppo, nulla è stato detto riguardo il periodo pregresso la "stabilizzazione", nè sulle modalità in cui è stata eseguita.
Diversi sono i punti in cui mi trovo in disaccordo con quanto affermato e diversi sono i punti che ritengo di dover evidenziare, non essendo stati presi in considerazione.
Posso limitarmi a descrivere come io, personalmente, ho percepito il tutto.
Anzitutto, solo due giorni prima la stabilizzazione, sono stato informato che si procedeva in questo senso: una semplice telefonata mi comunicava di provvedere urgentemente a regolarizzare la mia posizione con l’ufficio di collocamento, in quanto il lunedì successivo avrei dovuto avere i documenti che avrebbero consentito una mia regolarizzazione all’interno dell’azienda. Il tempo lasciatomi per valutare la situazione è stato, ovviamente, più che insufficiente. Trovandomi nella necessità di lavorare, sono stato messo con le “spalle al muro”, e mi fu detto, “o così, o nulla”.
Il lunedì, giorno della firma del contratto “regolare”, dovetti firmare anche un foglio di “conciliazione” con il quale dichiaravo di rinunciare a qualsiasi azione (penale?) nei confronti del mio datore di lavoro per il periodo pregresso la data di stipulazione del nuovo contratto.
Premetto: sono stato assunto con cocopro, che inizialmente prevedeva la corresponsione di una retribuzione fissa più le provvigioni sulla vendita del prodotto/servizio. Nel contratto era chiaramente indicato che, come da norma di legge in merito, non sarei stato sottoposto a nessun tipo di controllo da parte del datore di lavoro, rientrando la categoria cocopro nei rapporti di lavoro autonomo che, appunto, non prevedono subordinazione, né vincoli orari. Chiaramente così non è stato. Vi era un orario di lavoro prefissato e gli operatori erano “sorvegliati”, nell’esecuzione delle loro mansioni, da supervisor che non si limitavano ad assicurare assistenza agli operatori nello svolgimento del lavoro, ma erano organi di controllo del datore di lavoro. Si trattava, quindi, e non è storia unica questa, di un lavoro subordinato a tempo parziale “mascherato” sulla carta da lavoro autonomo. Ecco spiegata la “mossa” della conciliazione.
Durante il periodo in cui ho lavorato presso questa azienda con contratto cocopro, ho sempre rispettato gli orari di lavoro, anche se era mio diritto poterlo non fare, ho fatto pochissime assenze, e la mia produzione è sempre stata medio-alta. Insomma, il datore di lavoro non si lamentava di me, anzi, più di una volta mi riconobbe ottime capacità di vendita.
Particolarità che vorrei evidenziare e che si commenta da sola: erano previsti dei bonus produzione, ossia, al raggiungimento di uno “scaglione” di attivazioni andate a buon fine, si accedeva ad un surplus retributivo. Peccato che, alla conta di fine mese delle attivazioni dichiarate essere andate a buon fine quindici giorni prima della fine della mensilità, queste certe attivazioni “sparissero” dal conteggio finale e, guarda caso, erano proprio quelle che avrebbero garantito il raggiungimento del bonus. A giustificazione di ciò, ci veniva comunicato che l’utente aveva rinunciato all’attivazione del servizio al momento della “qualitazione”, cosa che sollevava dubbi in merito alla procedura di qualitazione: per prima cosa, se un’attivazione era stata confermata positiva 15 giorni prima, come era possibile che, a fine mese, fosse improvvisamente diventata negativa? Seconda cosa: come mai, quanto ricontattavo il cliente (a mensilità terminata, senza possibilità quindi di recuperare l’attivazione), il cliente diceva che alla telefonata della qualità aveva dato assenso all’attivazione del prodotto? Terza cosa: come mai, ad ulteriore giustificazione delle attivazioni “sparite”, si adduceva come motivo che il cliente non poteva usufruire del prodotto/servizio per problemi tecnici, quando al momento dell’attivazione tali problemi non erano venuti alla luce, dopo aver fatto TUTTI i controlli necessari? Domande senza risposta.
Facciamo un salto in avanti, al momento della stipulazione del nuovo contratto: erano presenti la commercialista dell’azienda che, con molta fretta e poca chiarezza, ci comunicò cosa si stava procedendo a fare. Regolarizzazione dei rapporti di lavoro, chi a tempo determinato, chi a tempo indeterminato (con firma della conciliazione di cui sopra): non si rispose alle domande che i dipendenti facevano (<<…o così, o nulla…>>), così creando, a mio opinabile parere, un clima di “urgenza” atto ad evitare che i dipendenti, messi alle strette, potessero indagare oltre. Era presente anche un sindacalista della CISAL, che sosteneva di aver sottoscritto, con il suo sindacato, il contratto che ci accingevamo a firmare: questo doveva essere per noi una sicurezza, in quanto la CISAL ci garantiva che la nostra retribuzione era fissata secondo i minimi salariali previsti dalla categoria lavorativa cui appartenevamo. Peccato che, nonostante la legge prevedesse che, insieme al contratto (lettera di assunzione), il datore di lavoro avesse L’OBBLIGO di consegnare al dipendente anche il ccnl di categoria, tal cosa non fu fatta dicendoci di “scaricare da internet” , in un secondo momento, il documento relativo al ccnl a noi applicato.
Dalla lettera di assunzione, figurava che noi fossimo “operai” di quarto livello. Ma il ccnl di riferimento alla nostra mansione, non è quello sulle telecomunicazioni?
Inoltre: è vero che ci veniva assegnato un minimo salariale come da ccnl…peccato che fosse computato nel minimo di 5,06 euro all’ora circa anche il trattamento di fine rapporto nella percentuale dovuta. Quindi, la paga oraria, togliendo il TFR (che in busta paga dovrebbe costituire voce a parte) diventava di circa 4,75 euro, ben al di sotto del minimo salariale previsto anche dal ccnl per gli “operai” di quarto livello.
Il rappresentante sindacale CISAL inoltre, venne a farci visita il giorno successivo, proponendosi come nostro sindacalista nelle vertenze con il nostro datore di lavoro: molti di noi rifiutarono quando venne alla luce che la persona era “amico d’infanzia” – parole sue - del nostro datore di lavoro. Al che, gli operatori si organizzarono tramite altri sindacati: o almeno ci provarono, perché tutte le deleghe ricevute dall’azienda vennero respinte con il motivo che “non avevamo diritto ad avere rappresentanza sindacale” per la tipologia di azienda per la quale prestavamo servizio. Come, con CISAL sì, e con CISL e CGIL no? Poi, a quel che mi risulta dalla lettura della Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori, tutti i dipendenti hanno libertà di organizzazione sindacale e diritto, se vogliono, di essere rappresentati da un sindacato. Evidentemente nell’azienda di cui parlo, vi era una costituzione diversa, per cui l’affermazione fatta nell’intervista, che noi avevamo i nostri rappresentanti sindacali non è esatta perché, da quel che mi risulta, tali rappresentanti non sono mai stati riconosciuti come tali all’interno dell’azienda.
In ogni caso, accettammo. Facemmo altra MEA CULPA a denti un po’ più stretti.
Alla stipulazione del nuovo contratto, conseguì una modifica dell’organizzazione interna dell’azienda: eravamo a tutti gli effetti lavoratori subordinati, quindi con vincoli orari e soggetti a subordinazione nei confronti dei nostri superiori. Ma chi erano i nostri superiori? Anche al loro interno cambiarono le posizioni, ma nulla ci fu comunicato in proposito. Chi era cosa? Giunse un giorno un individuo che, solo dopo aver controllato il nostro lavoro per circa una settimana, ebbe la creanza di presentarsi, dicendo che era il nostro Amministratore facente le veci del nostro datore di lavoro. Benissimo, niente di più normale. Peccato che, quando uno di noi aveva un’esigenza, non fosse mai reperibile. E qui mi pongo in netta opposizione a quanto affermato dalla ex Genny Services, in relazione all’intervista, dove sostiene di aver organizzato numerose riunioni con gli operatori: io personalmente non l’ho più vista né sentita, né sono stato invitato a partecipare alle riunioni che Lei sostiene aver fatto ( a parte una di cui dirò in seguito). Probabilmente erano riservate agli organi di vertice dell’azienda, le cui decisioni venivano comunicate ai dipendenti tramite la bacheca: decisioni sulle quali non era possibile chiedere delucidazioni.
Veniamo al comportamento dei dipendenti: è vero, la produzione calò in modo esponenziale rispetto ai mesi prima della stipulazione del nuovo contratto. Ma siamo certi che dipendesse dalla non volontà dei lavoratori? Personalmente ricordo di SETTIMANE in cui non mi riusciva di parlare con alcun cliente. E non perché io restassi muto o facessi finta di lavorare, ma perché gli interminabili squilli dall’altro capo del telefono si risolvevano con un classico “non trovato” oppure con un “rifiuta contatto”. Come posso produrre se non comunico?
Chiaramente c’era malessere diffuso, coadiuvato dai modi di comunicare, come dire, poco ortodossi del nostro Amministratore: venni personalmente, e platealmente, accusato di “prenderlo in giro” (le parole non sono queste, ma per decenza mi rifiuto di riportarle), senza che mi fosse data spiegazione del motivo di quel rimprovero. Fu una situazione a dir poco imbarazzante perché sapevo benissimo di non aver fatto assolutamente nulla per scatenare quella reazione. Successivamente venni a sapere che qualche operatore utilizzò la mia postazione per lavorare in giorni in cui io ero assente per malattia, e aveva utilizzato il PC in modo, diciamo, poco inerente al lavoro (insomma, nei tempi morti giochicchiava con Paint!) e questo risultò da un controllo tecnico fatto sul “mio” pc…risultava, quindi, fossi stato io, perché quella postazione era solitamente da me occupata. Resi nota questa faccenda all’Amministratore che mi aveva insultato, ma non ricevetti alcuna scusa.
Inoltre l’Amministratore aveva metodi un poco intimidatori. Coloro che non producevano, (un’operatrice in particolare), venivano spesso relegati in una stanzina, da soli, a fare le loro telefonate. La porta della stanza veniva chiusa, lasciandoli completamente isolati dal resto del gruppo. Non credo che questi comportamenti possano ascriversi ad un atteggiamento corretto.
Verso giugno, le nostre “pseudo” RSU ricevettero dai sindacati una lettera che diceva che l’azienda sarebbe stata messa in liquidazione. Questa notizia giunse a noi operatori tramite loro: la classica doccia fredda.
L’azienda, come seppe che anche gli operatori erano stati di ciò informati, reagirono rimproverando le RSU di aver creato “allarmismo”…ma io dico, non era giusto che fossimo informati? Poiché l’azienda imperversava in un periodo di crisi, con “accordi sindacali” si decise di “sospendere” l’attività lavorativa dal luglio successivo, con rientro a settembre. Ovviamente la sospensione non valeva per tutti, ma solo per alcuni operatori, che vennero scelti in base alla produzione (io venni sospeso, pur avendo mantenuto una produzione più alta della media rispetto alla produzione del periodo).
A settembre rientrai, con comunque desiderio di fare il mio lavoro: non volevo certo essere licenziato! Le cose non cambiarono: il clima era sempre lo stesso, teso e difficile da reggere, la produzione non aumentava e a questo conseguì un avviso del nostro datore di lavoro: "non producete, non vi pago"…ma come? Prima di tutto, come lavoratori subordinati, avevamo DIRITTO alla retribuzione. In secondo luogo, dal mio punto di vista, la produzione calò solo relativamente a causa degli operatori: veramente, trovavo difficile lavorare con i portfolio clienti che ci assegnavano. La solfa "non vi pago" continuò fino a quando, poco a poco, i dipendenti iniziarono a dimettersi: la solfa aveva funzionato, perché nulla mi toglie dalla mente che, non potendo licenziare (senza giusta causa o giustificato motivo), fummo indotti a dimetterci.
Facemmo una riunione, alla quale partecipai anche io, perché alcuni di noi non credevano che il datore di lavoro avesse affermato una cosa del genere: furono delusi dal riscontrare che effettivamente così era.
Rassegnai le mie dimissioni, perché, fortunatamente, riuscii a trovarmi un altro impiego. Onesto. Remunerativo. Appagante. Sono stato sicuramente fortunato, ancora lavoro e sto portando a termine i miei altri obiettivi con serenità e un poco più di fiducia nel futuro.
Questa è stata la mia esperienza nel mondo del Call Center: se ho affermato cose poco corrette, mi scuso. Ma, come ho specificato all’inizio, questa è la mia percezione di ciò che è avvenuto. E non solo la mia ma, credo, anche quella di molti altri miei ex-colleghi di lavoro.
Un saluto.

Anonimo ha detto...

L'unica cosa poco corretta è che Sig.ra Lina c'ha messo la faccia, mentre tu ti nascondi dietro un "ANONIMO".
Pensi che scrivere certe cose potrebbe comprometterti collaborazioni future con il tuo ex datore di lavoro?
O hai solo paura di una querela per diffamazione? Se dici il vero sicuramente avrai molte persone a sostegno della tua storia, quindi perchè temere azioni legali?
Io credo di avere capito chi sei e, come l'ho capito io, l'avranno capito in parecchi tuoi ex colleghi.
Sei un coniglio.
Coniglio e buffone.

Anonimo ha detto...

Coniglio,buffone!
Ma anche sto avvocato delle cause perse si firma "anonimo".
-Nessuno-

Anonimo ha detto...

Salve...ho letto l'intervista e, nonostante non sia per certi versi d'accordo con quanto affermato, mi sembra ora del tutto inutile fare delle recriminazioni in proposito. Posso però parlare della mia esperienza alla ex-Genny Services.
Anche io sono stata assunta, inizialmente, con contratto cocopro, ben consapevole dei pro e dei contro che questa tipologia contrattuale comporta. Posso però dire che, tirando le somme e nonostante anche io abbia avuto diversi motivi di lamentele, la mia esperienza lì non è stata del tutto negativa. Ho avuto la possibilità di continuare il mio percorso universitario e al contempo di guadagnare un pochino...inoltre, il tipo di lavoro che ho svolto (commerciale)mi ha aiutato a scoprire capacità che non sapevo di possedere,che oggi fanno parte del mio background e che mi stanno consentendo ottimi risultati nel lavoro che svolgo tutt'oggi.Purtroppo le cose alla Genny non sono andate come si sperava, sia per il mio ex datore di lavoro dal suo punto di vista, sia dal mio come ex operatrice telefonica: vuoi per cause inerenti alla gestione dell'azienda, vuoi per cause dipendenti dagli operatori.
Un saluto, Sara M.

PS: A chi accusa "coniglio buffone" di essersi mantenuto anonimo, faccio notare che anche lui/lei ha fatto altrettanto.Questo non è un luogo per "insulti" e anche se devo dire che il commento di "coniglio buffone" è un poco acrimonioso, questi specifica una situazione da lui percepita, sbagliata o giusta che sia.

Anonimo ha detto...

I commenti servono per dialogare, è tramite il contenuto di quanto esponiamo che ci mettiamo in rapporto con gli altri e le loro esperienze. Cosa significa firmarsi? Mi sembra un problema senza senso perchè:
1) posso firmarmi Antonio e non lo sono e allora? cambia qualcosa di quanto espongo o delle mie impressioni o dei miei giudizi o delle mie esperienze che riporto? Nulla!
2) i commenti servono, e quindi questo spazio grazie ai due fondatori, serve per aprire le "finestre" e le "porte" e per non stare chiusi nel nostro "particolare" rimuginando tra se stessi dei probleimi e delle esperienze di precari. Quindi bando alle offese ed alòle polemiche stuopide; ma questo non significa che se giudico una persona, per quello chge dice, che sostiene o che ha fatto riguardo il nostro rapporto di lavoro, non debba e non possa difinirla "callona",ipocrita e negativa per l'azienda e per i lavoratori. O cosa dovremo fare: innalzarle un monumento?
3) stiamo attenti a bruciarci anche i nostri piccoli spazi di dialogo e di contatto. E' facile non avere "la parola" e non poter dire la proipria apinione ed esprimere i propri giudizi. Ed allora ora che abbiamo questa "voce" di PRECARIINLINEA, tuteliamocela e teniamocela stretta. Se iniziamo ad offenderci o offendere, questoi spazio diventerà una palestra di volgarità ed in poco tempo non avrà più alcun valore e lo perderemo, certo non nell'interesse del precario ma forse, di alcuni datori di lavoro e di alcuni venduti che lottano contro gli interessi ed i diritti della propria parte di precari.
A presto e, lo chiedo con forza, partecipiamo tutti e facciamo partecipare quanti conosciamo al nostro dibattito in questo che considero il "nostro" il "mio" spazio.
Tore Sestu - ex precario ed ora prossimo alla laurea(speriamo!)

Anonimo ha detto...

Condivido quanto scritto da Tore Sestu, mio ex-collega (penso), aggiungendo il fatto di non volermi pormi in critica con l'ANONIMO in quanto non ritengo che una non firma possa diminuire il contenuto di un messaggio forte, che possa essere o meno opinabile. A Tore auguro una brillante discussione di Tesi e sopratutto un futuro da non precario! Sara M.

Anonimo ha detto...

Scrivo da Iglesias.
Intanto una proposta e cioè dovremo fare tutti il possibile perchè ogni call center, ovviamente da parte degli operatori,si faccia vivo così da poter fare un censimento, contarci e conoscerci inviando le nostre esperienze ed i nostri suggerimenti.
Poi mi sembra che sarebbe utile capire quanto è il giro d'affari ( presunto, credo che nessuno possa avere i dati ufficiali da parte dei datori di lavoro ) dei singoli call center per stimare e valutare qual'è il valore economico di questo settore e quindi qual'è il contributo che noi operatori potremo dare alla costruzione della "ricchezza" dei nostri territori. Invece, purtroppo a causa degli imprenditori che sfruttano i lavoratori e non investono i guadagni per migliorare i servizi del settore, questa ricchezza non ricade sull'economia delle nostre città ma diventa solo ricchezza del datore di lavoro e della sua famiglia senza incrementare il reddito di tante famiglie ( dipendenti, fornitori, commercianti, artigiani,etc.) e quindi non alimenta l'economia e lo sviluppo generale.

Non mi firmo perchè a Iglesias è possibile perdere anche questo straccio di lavoro precario.

Anonimo ha detto...

ciao a Bimba, spero di rivederla domani a lavoro; sei la cosa più bella durante le mie 6 ore di lavoro.
Ciao, il gattino

Anonimo ha detto...

Ognuno ha le proprie opinioni,i propri punti di vista,giuste o sbagliate ke siano.
Personalmente,ringrazio la Signora Raffaela Floris per aver koncesso l’intervista,reputo che la mia ex datrice di lavoro sia stata koraggiosa,sapeva ke kualkuno avrebbe potuto kontestare le sue affermazioni.
Firmare il proprio kommento,o non firmarlo del tutto,è un proprio diritto
Mi sembra rispettoso e doveroso per ki partecipa al blog ed ai kommenti rispettare tutto ciò ke viene precedentemente skritto dalle altre persone,cerkando kon un altro kommento di esprimere il proprio punto di vista in modo kostruttivo,e non in modo offensivo.

P.S.C'è un sondaggio sulla destra sulla paga oraria?
In kaso siate operatori,votatelo!

Marko Maffei

Non perdiamoci di vista! Mettiamoci in rete!

Anonimo ha detto...

Attenzione --- Attenzione -----
In tutto questo buonismo mi pare di capire che manca un pezzo importante della storia:
La genny SRL prestava il proprio operato con Telecom con sub-commessa della Sardatel che nonostante le vicissitudini è rimasta in piedi, cosi per le commesse seguenti.
E' consuetudine avere i dipendenti a libro paga o in collaborazione in capo ad un azienda definita "scatola vuota" non capitalizzata al fine di sfuggire alle responsabilità e non rimetterci il capitale.
Oggi infatti è auspicabile che il fallimento della genny sia stato pilotato dai consulenti per scrollare di dosso tutti i carichi fiscali e prevvidenziali assunti nel periodo della regoalrizzazione.
Oltremodo come per magia tutti i dipendenti Sardatel sono passati in genny.
Ragazzi okkio non è tutto oro quel che luccica e molte volte l'imprenditore sa come capitalizzare un fallimento, .... provate a verificare la regolarità contributiva, oltre il danno la beffa infatti penso non sia molto probabile che i contributi prevvidenziali non siano stati versati. (vizietto delle aziende destinate a chiusura) ragazzi di legge dateci una mano a capire....
Max

PS: dimenticavo ma.... la Sardatel non fa capo a Diana, marito della "povera" signora Lina...a ora capisco.
Sempre Liberi.

Anonimo ha detto...

bel commento, l'ultimo. Sappiamo bene che gli ex dipendenti genny, ora sono dipendenti (si fa per dire) Sardatel...senza offesa. I coerenti che hanno avuto il coraggio di non farsi prendere in giro si sono dimessi, rifiutando la boiata del passaggio cocopro-subordinato-licenziamento collettivo-riassunzione a cocopro.
Paola

Anonimo ha detto...

Gentile signora Lina, gentili tutti:è con trepidazione che torno a riflettere su questi temi, ma anche con la convinzione che il tempo trascorso ci consenta finalmente una visione d' assieme altrimenti impossibile. Alludo ad un' analisi che renda conto degli eventi ma porti alla luce anche eventi, volti, responsabilità. A questo fine sarebbe facile dividere il mondo in buoni e cattivi, magari in "lavoratori sindacalizzati" contro "non sindacalizzati più azienda"...ma non credo che sarebbe una divisione veritiera, giacchè tutti prima o poi finiscono per proferire parole che, col senno di poi, non avrebbero pronunziato. Ed anche perchè un po' ovunque ci sono quelli che prediligono giocare in panchina: se si vince, abbiamo vinto; se si perde, hai perso tu...e così si dissolve tutto nel qualunquismo che tutti condanna e tutti assolve. Ecco, io vorrei azzardare un' analisi che ci porti fuori dal pantano del qualunquismo fino alla sala degli specchi, dove nessuno può rifiutare di guardare, e guardando vedere, prima di tutto se stessi. Dunque si sta parlando del fallimento della Genny. Anzittutto mi pare corretto individuare due ordini di fattori: cause esogene e cause endogene.
Le cause esogene sono ainoi comuni a tanti call-center in Itlia e riguardano la dismissione o, nel nostro caso, il mancato rinnovo della commessa, da parte di Telecom e altri alle aziende come la nostra. Nel nostro caso la situazione si fa ancora più seria, perchè si affianca al mancato pagamento di decine di migliaia di euro da parte di telecom...ma di chi è la colpa di tutto ciò? Licenziare quindici unità avrebbe forse poetato al rinnovo della commessa? Avrebbe forse portato al saldo del debito?
LE cause endogene secondo me si possono così riassumere: scielte dell' azienda; reazione dei lavoratori; divisioni varie in seno ai lavoratori; liste. Ma la prima esigenza per giungere al nostro scopo è quella di circostanziare due locuzioni che, se non chiariti, si rivela no parole vuote, mera enumerazione di suoni: la prima è "azienda", la seconda "lavoratori sindacalizzati". Sulla prima non posso metter bocca, giacchè lei sa meglio di me; sulla seconda credo di poter dire qualcosa. Intanto, Lei sa, erano presenti, almeno in apparenza, due sigle sindacali: la CISL interessava un gruppo esiguo di lavoratori per lo più alla prima o secondaesperienza lavorativa e comunque in forza all' azienda da poco tempo, impiegati tutti al primo turno, per lo più con una produzione medio bassa; la CGIL tesserava un gruppo più ampio di lavoratori in forza alla Genny anche da qualche anno, con un rendimento medio alto, distribuiti al turno serale. Le due compagini unite non raggiungevano le trenta unità su ottanta lavoratori. Vi era poi un terzo sindacato di cui nessuno parla mai: quello dei non sindacalizzati, che raccoglieva tutte le varie tipologie di operatori. In quanto numericamente preponderante era contrattualmente più forte, e le posso garantire che ha sfruttato appieno questo suo potere: perseguiva infatti la politica del discrimine, perciò si chiamava "MORS TUA VITA MEA", MTVM. sPIEGATE QUESTE DISTINZIONI FONDAMENTALI PASSIAMO A SPIEGARE LE CAUSE ENDOGENE, A PARTIRE DALLA PRIMA: sceltedell' azienda. La prima riguarda quella del sindacato di cui Avete sposato il contratto, la CISAL. In proposito ricorderà, ricorderete, che i sindacati confederali non erano ancora in azienda, e tutti i lavoratori indistintamente ed individualmente dunque avevano rifiutato di aderirvi. Ecco io credo che la scielta di quel sindacato sia stata una prima ragione di dissenso con la Genny...ma come sopra non va ricercato in un gruppo preciso, ma trsversalmente fra tutti. La seconda, direttamente seguente, riguarda la pausa: ebbene si, quel capriccio di un quarto d' ora che tutti abbiamo sempre rivendicato. Alcuni perchè espressamente richiamato dalla 626, altri, anche quelli che avrebbero volentieri restaurato il baciamano ai titolari, perchè trattavasi di una PROMESSA SINDACALE ad opera non delle sigle confederali, e nemmeno dei mors tua vita mea, ma proprio di quel sindacalista scelto da voi. Ecco, credo che questo abbia compromesso decisamente i rapporti fra lavoratori e gerarchia. Ma anche in questo caso si tratta di un' esigenza condivisa da tutti, dunque trasversale agli schieramenti in campo.
Per restare in tema volevo sfatare due miti, che discendono da frasi che sicuramente le hanno erroneamente riferito, e lei non manca di citare nell' intervista. La prima è la Parabola del sindacalista seminatore di zizzania. Ora: la CGIL aveva sindacalizzato pressochè tutto il turno serale, al massimo pteva scandalizzarsi un supervisor, poco male; la Cisl alla mattina contava si e no sette-otto mosche bianche che potevano richiudersi in uno stanzino, e così è stato: a pochi giorni dalla stabilizzazione alcuni operatori hanno contratto la lebbra, sono stati mandati in sanatorio, senza la compagnia di un' infermiera se non dalla fine del mese. I lavoratori sani per evitare il contagio, che senz' altro si propaga via aerea, evitavano persino il saluto. Ed è iniziata un' epopea che non credo abbia lasciato soddisfatto nessuno, da ambo i lati del muro del pianto. Ma la discriminazione quelli l' hanno subita, non esercitata, e la zizzania semmai li ha investiti.
Il secondo mito da sfatare riguarda un' altra frase: in cui si dice che qualcuno voleva convincere qualcun' altro a non lavorare, tanto San Paganino arrivava egualmente. Bene, si tratta di un' affermazione parziale. Da parte mia ricordo che un lavoratore mors tua vita mea mi disse che a giugno saremmo stati pagati a pezzo. Io gli risposi invitandolo a prendere la tachipirina: eravamo pagati ad ora. E mi sembra ben diverso da un' istigazione al fancazzismo.
Ma allora, se alla fine i lavoratori sulle questioni decisive non erano poi così divisi, perchè dunque non sono finiti tutti nei due sindacati già rappresentati? Beh, intanto perchè l' adesione ad un sindacato è un fatto di libertà, e questo, mi ceda, è un' affermazione importante: quando Mr CISAl era venuto a fare adepti sembrava quasi che fosse questione di vita o di morte. Poi abbiamo capito che non era così, e sperimentato che tuttavia sarebbe stato aderire, in silenzio, col sorriso. Il secondo motivo per una ragione di leadership: ovvero i rappresentanti dei due sincati non risquotevano il consenso di tutti, come è normale che sia. Certo, questa non era una ragione valida per sparare a zero sugli altri, ma non fa niente...
The last, but not the least: le liste. Il concetto, per la verità inflazionato, che il lavoratore sindacalizzato non era valido all' inizio (giacchè chi molto produceva ha proseguito)ed è durato comunque lo spazio di due mesi: ad agosto c'erano solo le galline dalle uova d' oro, le altre se le era portare via l' aviaria, non erano sindacalizzate, e non hanno prodotto ugualmente! Loro dicevano per le liste, voi perchè era agosto. Chissà, se avessro lavorato gli altri magari sarebbe stata colpa loro...A settembre tutti, trasversalmente, lamentavano la scarsa possibilità su quelle liste; a novembre andava meglio, ma perchè lavorare cento nomi in dieci invece che in cento aumenta matematicamente le possibilità di successo per questi dieci. Naturalmente c'è una verità che ho fon' ora taciuto: data una lista più o meno performante vi sarà chi comunque produce di più, chi meno. Io comunque meno!
Resta il fatto che le liste sono il nostro migliore amiche, e le possibilità di successo di questo amico aumentano quanto più vi aderisce il target dell' utenza coinvolto. Per intenderci: non si può vendere un coltello da maccellaio ad una sarta, salvo non si tratti di Sharon Stone in Basic Instinct, film che la critica ricorda per un' ottima prova dei protagonisti e i capelli biondi della benemerita. Per concludere, quando ci penso mi resta in bocca tanta amarezza. Intanto perchè tra un ventaglio di scelte l' azienda ha compiuto la più generosa e, onostamente, non credo che abbia sentito la gratitudine che meritava. Signora Lina ne approffitto per ringraziarla della splendida opportunità lavorativa che mi ha concesso: ho comunque imparato tanto, e lo devo a lei ed ai collaboratori. Grazie. Amarezza per chi ha voluto, e ci è riuscito, dividere il gruppo. Tuttavia mi sorge il dubbio che se a tale fine sia bastata una settimana, evidentemente il gruppo non era quello che sembrava: a questa persona quindi il grande merito di aver fatto apparire ciascuno per quello che era, e di averlo mostrato a tutti gli altri. Era una persona in gamba! Amarezza soprattutto perchè mi ha fatto male vedere dei lavoratori che hanno creduto che certi problemi potessero essere risolti alle spalle di altri. Mi viene da pensare ad un amico che, nel vedere queste cose, imbracciata la chitarra, avrebbe cantato così:"Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli/in quell' aria spessa carica di sale, gonfia di odori/lì ci toverai il ladro, l' assassino e il tipo strano/quello che ha venduto per tre mila lire sua madre a un nano". Un saluto a tutti.

Anonimo ha detto...

Caspita,si vede che eri infogato quando scrivevi il commento!
Anche per me è finita male come per te,per il resto anche io alla Genny ho fatto amicizie,ed esperienze utili nella vita.
Ora,stanca dell'esperienza citata,studio in attesa di una futura occupazione.
Ma nessuno ha qualcuno di quei volantini che venivano distribuiti dai sindacalisti da mettere nei commenti?Facevano ridere.Quello con la cartina era una cazzata,vi ricordate?
Mi avevano parlato di una fantomatica storia manzoniana sulla genny,qualcuno la conosce?

Anonimo ha detto...

Mi candido per il concorso de "il calcenterista del mese" Busta Paga Marzo: 300 euri, 80 ore lavorative e 5 contratti. Simone.

Anonimo ha detto...

Ragazzi che patema.
Penso solo all'esperienza che mi ha formato, ma se non ricordo male anche la formazione dei gladiatori è stata fatta con le tigri.
cmq il paradosso più grande sta nel fatto che il primo sindacato era stato scelto dal Datore di lavoro, che tristezza, e le strategie studiate proprio dal datore di lavoro per impedire una coesione dei ragazzi... mi ricorda il buo vecchio regime, che pero non curava l'interesse privato... aimè aprite gli occhi, forse qualcuno più liberale di noi è riuscito a fuggire in tempo... per non parlare delle denuncie che il buon M.....lli ha rischiato per riduzione i schiavitù e per alienazione personale......no comment.
M.

Anonimo ha detto...

Cosa c'è di formativo nel fare l'operatore del call center? Non credo la tipologia del lavoro: cuffia, microfono, offerta standardizzata di un prodotto; ma forse per la caratterizzazione del rapporto con un pubblico(l'utente) che non vedo ma sento e che devo sforzarmi di non disturbare altrimenti rischio il contatto e perdo la possibilità di vendere e, per me, di guadagnare,. La precarietà del nostro singolo "rapporto di lavoro" anomalo e sfruttato, ci porta poi a esaltare, a volte, le contraddizioni tra noi operatori, a creare forti unità, a volte, tra noi operatori e, sempre, quasi sempre, a sforzarci da soli o uniti, di prevedere le mosse del datore di lavoro cercando di evitarne le conseguenze negative su di noi.ù
Cavolo allora se è formativo!! Ma lo è come lo è il sopravvivere sotto le armi o ristretti in un carcere o in un collegio o trovarci in una condizione forzata assieme ad altri e dover dividere e condividere lo stesso destino per alcune ore o giorni in situazioni dove si capisce che il destino colpisce tutti e se possibile, la solidarietà tra noi può aiutarci a "sopravvivere". Il problema quindi non è se la nostra esperienza è formativa( certamente si) il problema è se ancora nel 2008, miglaia e milioni di giovani debbano vivere questa gavetta di precarietà pur avendo una buona formazione culturale ed accademica e potendo trovare subito un buon inserimento nel mondo del lavoro. Perchè ancora dover vivere il lavoro come il frutto della raccomandazione e delle conoscenze e non come il diritto che ciascuno di noi dovrebbe trovare lungo la sua strada della vita. Non pensate che siano cazzatte! Perchè devo inchinarmi per poter lavorare? Perchè qualcuno deve avere il potere di "governare" il destino di tanti giovani e riempire tutte le opportunità migliori ( pubblica amministrazione, banche, aziende pubbliche, redazioni giornalistiche, rai tre sardegna, enti regionali, etc.) dei figli di qualcuno, delle nipoti di qualcher altro e così via.
Il lavoro è un diritto non una concessione!
Coscienza di se e ricerca dell'unità.
Volutamente ANONIMO perchè non è il nome ma la nostra collocazione riguardo i problemi sociali che è importante.

Anonimo ha detto...

interessante il discorso di Volutamente ANONIMO. Mi piacerebbe leggerti ancora.
Andrea ex sardatel

Anonimo ha detto...

RESEGONETEL
Via Fermo n 0 (come la nostra produzione)
00000 Lecco

Comunicato Manzoniano d’alto forno milanese

In ottemperanza a quanto previsto dal codice Abbondiesco si tiene ricordare a tutti gli operatori che lo stipendio di settembre non verrà pagato.
Come già specificato da Lord Abbondio del casato Mondelliano nell’assemblea,i lavoratori potranno però godere delle proprie buste paga.
Si tende precisare,per placare il panico diffusosi,che la voce secondo cui gli operatori stessi verranno pagati a provvigioni,è falsa e tendenziosa.
Attualmente,l’azienda,decisa a promuovere un progetto che porti alla nascita della “vostra” cooperativa,ha deciso di pagare ogni operatore con buonissime olive di Iglesias. 320gr ad attivazione.(Tra le olive potranno capitare alcune-svariate foglie).
Il tandem,solo questo mese,e badate,solo ed eccezionalmente questo mese,verrà valutata doppia.
Preme sempre ricordare a tutti quegli operatori a cui vi fossero stati ammanchi in busta paga,non fossero stati consegnati i cellulari di premio ecc,che la colpa di tutto ciò non è da attribuire all’azienda ma “è colpa dei sindacati”!
Come quando manca l’acqua da bere,o manca il sapone.
Sempre “colpa dei sindacati”!
Per chi volesse il cellulare,può passare in bottega;la padrona,Don Rodriga,sempre presente nelle vostre vite,sarà felice,per adesso, di fornirvi la scatola e il libretto di istruzioni(naturalmente niente scontrino,affinché paghiate meno tasse!solito bigliettino da firmare e di cui non avrete mai copia);tanto,vi licenzierete prima della consegna del cellulare!
Si segnala anche un morbo-stranezza diffusosi fra i lavoratori. Dopo tutto ciò “Il potere oscuro” ha ancora fidati destrieri trasformati in ronzini che tirano il carro.
Lo faranno sempre,pur frustati a sangue. Godono a sentire la cinghia,il morso. Non vogliono trainare il carro tutti insieme,con i colleghi.
Baciano il conducente escludendo gli altri cavalli e indebolendo il gruppo. Insomma,fanno il gioco dirigenziale sapendo di non essere pagati,anche se nell’intimo,stupidamente,si illudono di essere pagati!
Ma tutto ciò è il bello del mondo,è bello perché vario.
Ciò non è stato ancora verificato. Lo sarà il prima possibile. Sono gradite informazioni,purtroppo il Lord,come durante la reggenza dell’Innominato,non sa niente.
Attualmente l’azienda è impegnata con ….ndi, ma ha avuto offerte …dafo e ….mi;il tutto è in vaglio decisionale.
Viva il contratto a progetto!!!!
“Questo matrimonio non s’ha da fare”
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
Questa era la copia che mi avevano passato una mattina.Mi sono scompisciata.Però mi ricordo che non l'avevano voluta diffondere.
Peccato!

Volutamente ANONIMA inquanto Gertrude! :)

Anonimo ha detto...

ahahahahahhahahahahahahaahahahaahahahahhahahahahaahahhahahahahahaha

Anonimo ha detto...

ah sì, ricordo della manzoniana storia del nostro call center! e so anche chi è l'autore che, per privacy, manterrò ANONIMO!!! :) Forza ragazzi, oggi c'è il sole...e speriamo anche domani e lunedì...votate con criterio! Abbasso il Nano Psicopatico! :D
Sara M.

Anonimo ha detto...

Mi associo: abbasso il nano psicopatico by anonimo del sms numero 12, d' ora innanzi anonimo n12

Anonimo ha detto...

Possibile che tutti abbiano da ridire solo della questione Genny?
Io sono solo un osservatore esterno,ho ricevuto oggi l'sms del blog,e capisco che a tutti voi interessati ed ex operatori bruci ancora molto tutto ciò.
Ma parliamo anche della questione tl e supervisor.
Ho molti amici che lavorano o hanno lavorato in call center,e se ne sentono di tutti i colori.
Nessuno ha niente da dire?
Dai,facciamoli a merda o elogiamoli,ma ditemi qualcosa,perchè mi sembra impossibile quello che mi hanno detto.
Io non mi farei mai prendere a colpi la sedia!

Anonimo ha detto...

ma uciditi

Anonimo ha detto...

mi correggo... UCCIDITI

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo delle 6:35,

Non ho mai sentito, fino a ora, storie di Tl o di Sv che prendono a colpi le sedie degli operatori, se fosse vera questa storia ti chiederei di denunciare immediatamente questi fatti, perchè queste pratiche da te descritte sono odiose e antipatiche, ed è mia opinione che riguardino la sfera giudiziaria.

Aggiungo che non è mia abitudine commentare i fatti, non solo prima di aver appurato quali sono le fonti, e la loro veridicità, ma non commento nemmeno prima che la magistratura abbia finito condannare o assolvere i protagonisti di una determinata vicenda.

Questo blog non è nato per contrastare queste figure, ma per dialogarci, e non li considera nemmeno come controparte del mondo dei precari. Non credo siano piu' fortunati di noi, queste ragazze e questi ragazzi che coordinano i team o che gestiscono le strategie aziendali, perchè avranno pure loro problemi, magari non simili ai nostri, ma non per questo da considerare meno importanti.

Supervisors, TeamLeaders, Back Office e CallCenterManagers sono portatori di diritti e doveri come noi. I loro comportamenti devono per forza coincidere con il rispetto dello Statuto dei lavoratori.

Ma se malauguratamente così non fosse, dobbiamo fare fronte comune, uscire dall'anonimato, distruggere il clima di omertà collettiva che fa da contorno, (molto spesso purtroppo) ai casi di violenze fisiche e pscicologiche sul lavoro.

Dobbiamo prenderci la responsabilità di ciò che osserviamo, dobbiamo prenderci l'abitudine di comunicare in maniera cosciente e responsabile, e a volte, anche di mettere la nostra firma.

Roberto Loddo


p.s.
Marco mi ha detto che le foto nel Blog non sono emozionanti, se avete dei suggerimenti in merito, o volete segnalarci delle foto nuove o inviarcele, inviate o scrivete su: precarinlinea@gmail.com

Anonimo ha detto...

Ma come fa un operatore di callcenter a votare per Berlusconi? minca, se stiamo in queste condizioni balorde è per colpa della legge30 fatta da lui e da quella speciecosamalifatta di Maroni.

Anonimo di Sinistra.

Anonimo ha detto...

La Circolare Damiano 17 del 2006 sui call center stabilisce che il collaboratore a progetto in un call
center può essere considerato autonomo alla condizione essenziale che possa - unilateralmente - discrezionalmente - senza necessità di preventiva autorizzazione - senza necessità di successiva giustificazione determinare:

a) La quantità di prestazione da eseguire
b) La collocazione temporale della stessa (non può essere assoggettato
ad alcun vincolo di orario).

Ne consegue che la presenza non può mai essere imposta, l'assenza non deve mai essere giustificata.
Sono ammissibili, però nel rispetto della citata circolare ministeriale:
a) Fasce orarie concordate
b) Giornate dedicate all'informazione
c) La presenza di un assistente di sala
d) Previsione di un sistema operativo.

E' in ogni caso escluso:
a) Esercizio del potere disciplinare
b) Esercizio del potere di variare unilateralmente le condizioni contrattuali originariamente convenute.

Anonimo ha detto...

Comunque sono stato in un call center per un qualche mese, c'era un tipo che si permetteva il lusso di farsi definire tim lider, che urlava sempre ed aveva una voce fastidiosissima, ogni volta che non attivavo mi faceva sentire una merda, e non mi dava anagrafiche, le dava solo a chi gli stava simpatica. Era un caddozzo e un depravato, ci provava con tutte le ragazze nuove, e loro callone ci stavano anche perchè erano convinte che lui potesse aprirgli le porte ad una carriera verso i vertici del call center... era famoso per il suo alito, e stava sempre al cellulare a inviare sms, utilizzava il Voip per chiamare le sue amiche, mi ricorderò sempre che diceva di essere un grande attivatore, ma era solo un coglione! se dovessi rincontrarlo per strada gli sputerei in faccia.

scusate se sono stato troppo politicamente scorretto.

Simone

Anonimo ha detto...

Non scusarti Simone.

Laif is nau!

Olanda Campione!

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo, anche se con tono un pò più corretto, l'opinione di Simone. E' vero, nel mio ex call center c'era un supervisor poco preparato al suo compito. Un supervisor dovrebbe conoscere a menadito il prodotto venduto nell'azienda, mentre quello con cui io ho avuto parecchi scontri in questo senso, non era in grado di fornire adeguata assistenza tecnica agli operatori. Viveva il suo rapporto con gli altri suoi colleghi nell'ottica di una malsana rivalità lavorativa, la "sua" sala doveva produrre più delle altre, quando ciò accadeva riteneva fosse un suo personale merito, quando in realtà il lavoro era stato esclusivamente degli operatori. Spessissimo mi son trovata a dovermi rivolgere ad altri supervisor per avere assistenza in quanto lui non era in grado di fornirmela e doveva andare a chiedere a sua volta. Purtroppo devo sottoscrivere anche l'opinione di Simone che si riferisce al comportamento poco corretto con le operatrici...fortunatamente sono stata in grado di "metterlo al suo posto" senza farmi irretire dal suo discutibile fascino. :D
Sugli altri supervisor non ho nulla da dire...tutti più o meno preparati ma comunque sempre in grado di rispondere alle domande che facevo. Signora Lina, nell'intervista, afferma di non avere mai ricevuto lamentele riguardo elementi dell'organico...qui la smentisco, perchè io personalmente mi sono più volte con lei lamentata della poca efficienza di quel supervisor, lamentele che lei, a quanto pare, non ha voluto sentire.
Volutamente anonima.

Anonimo ha detto...

Ciao Roby e Marco...quando leggerò la "vera storia della sardatel" scritta per mano vostra?attendo con ansia! un saluto, Sara M.

Anonimo ha detto...

pochi minuti e poi sapremo se ha vinto uno o l'altro.

Tutto il tempo che vogliamo per capire che chiunque vinca noi perderemo sempre.

Ma una vita intera non basterà ai soliti coglioni in macroscopica crescita per prendere atto della loro ruffiana nullità.

Se c'è uno spiraglio di possibilità di cambiare il nostro ruolo lo dobbiamo ricercare( e tutelare) in strumenti come questo vostro.
Grazie ai due all'avanguardia. Con piacere sarò all'iniziativa del mondo del precariato di Cagliari e, perchè no, dell'intera provincia e della Sardegna.
Firmo col nome di ciascuno di noi, precari del 2008.

Anonimo ha detto...

La sig.ra la capisco bene,
non sono stato un suo dipendente ma conosco la sua situazione xchè ho dei callcenter pure io.
Pensate a chi ci pressa dall'alto!!!

Anonimo ha detto...

cazzo, stiamo scomparendo!

Anonimo ha detto...

talastima!!

Anonimo ha detto...

salve sono una delle sfortunate operatrici della jenny services di iglesias ..mi sn fatta in 4 per lavorare a cagliari per circa 6 mesi e alla fine cosa ho ottenuto??? un bel cavolo formato gigante considerando che la signora in questione mi deve un sacco di soldi..evidentemente chi è rientrato a progetto con loro questi soldi li ha visti..io non ci sarei tornata cmq
dopo tutto quello che abbiamo passato mah vediamo come andrà a finire al guerra

anonimo iglesiente

Anonimo ha detto...

chi mi farà ora le adsl se non ci sono più operatori validi,e mi reputano troppo vecchio?
Abbassate la soglia dell'età.
Vi prego.
Aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Tranquilli ora che è tornato Silvio vedrete che con un occhio di riguardo alle aziende il lavoro non mancherà. Non sperate di essere assunti a tempo indeterminato quando ci sono altre nazioni (india, Romania ecc) dove si lavora a 50 euro al mese. Il mercato globale è questo se non vi piace non vi rimane che cambiare settore purtroppo. I titolari sono con commesse a progetto con i provider, siamo tutti sulla stessa barca. E' ovvio che questo non autorizza ai soprusi nell'abiente di lavoro ma condiziona molto le scelte. Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

Entambi ci rappresentavano,uno con una candidata callcentista,uno con cantanti lobotomizzati operatori di callcenter.
Proprio per questo Silvio ha vinto,sicuramente ,almeno la nostra categoria,si è rispecchiata in quel video,è subito lo ha votato.
E allora
Meno male che Silvio c'è!
Voglio vedere chi si rialza ora!

Anonimo ha detto...

non si rialza nessuno...tutti in ginocchio sui ceci. prepariamoci ragazzi, la vedo nera. Sara

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti da anonimo12.
Distinto anonimo iglesiente, ancora una volta mi preme guardare agli eventi con un pò più di attenzione, e ripetere che una grossa fetta di responsabiltà per le tue come per le mie sventure sta nella divisione che in seguito agli eventi si è venuta a verificare tra i lavoratori. Tu certamente sai che la chiusura della sede di Iglesias ed il vostro trasferimento a Cagliari ha comportato lo spostamento forzato al turno serale di alcuni operatori. Questi avrebbero potuto scegliere di infischiarsene dell' orario dei treni e proseguire legittimamente a lavorare la mattina, secondo quanto registrato in busta paga. Se è vero che avevate dei problemi per spostarvi, questo avrebbe suscitato le vostre dimissioni, e noi,tra l' altro tutti sindacalizzati, ci siamo armati di solidarietà e siamo andati a lavorare la sera...proprio in quell' occasione alcuni operatori, fra i quali una compagna di disavventure sindacali e pioniera dell' esperienza sindacale in azienda e dunque risorsa importante per i lavoratori tutti, sindacalizzati e non, dovettero dimettersi;nello specifico caso della delegata sindacale proprio come per voi quell' orario le impediva di spostarsi ed adempiere ai normali doveri familiari, giacchè si tratta tra l' altro di una giovane madre. Presi a pesci in faccia due volte: dall' azienda e dai colleghi!Cosa si era verificato? Si era verificato che un gruppo di lavoratori era stato utilizzato come gruppo di pressione per disturbarne altri. Il fatto che però nessuno di voi, manifestatovi il nostro disagio, abbia azzardato la benchè minima espressione di solidarietà per i colleghi cui avete usurpato il posto, lascia purtoppo intravedere una tristissima connivenza. Anche in questo caso mi chiedo: dove vi ha portati l' ignorare volutamente la sorte di altri? Non sarebbe stato meglio, una volta che vi abbiamo manifestato il nostro disagio, cercare una strategia comune di difesa?

Precari in Linea ha detto...

ABBIAMO RAGGIUNTO I 1000 CONTATTI!!!!

Anonimo ha detto...

"-Suoneria con l'inno di Forza Italia preso a cinghiate dopo aver votato-

Modena -Aveva lasciato il suo telefono cellulare al presidente del seggio al momento del voto,per il divieto di portarlo in cabina.Ma inaspettatamente ha iniziato a squillare,con una suoneria inneggiante Forza Italia.E'successo domenica pomeriggio a un elettore che si era recato al seggio di via Amundsen,a Modena.Ma la suoneria "politica" del cellulare non è stata gradita da un altro elettore,che si è sfilato la cintura dei pantaloni,e all'improvviso ha colpito il proprietario del telefono al volto.
Quest'ultimo ha poi sporto denuncia ai carabinieri per aggressione e lesioni"

Da La Repubblica 15-4-08

Come cazzo si fa a mettersi la suoneria del Berluska!
Bisogna essere proprio kazzoni!

Anonimo ha detto...

Io ho avuto la suoneria del Berluska,è stata una kosa inkredibile ed esaltante,tranne kuando il cell ha trillato al mc.Allora ho kapito ke la kosa doveva finire.L'ho tolta il giorno delle elezioni.
Kiariamo,io usavo "Meno male ke Silvio c'è"
Lui,Silvietto, ci ha valorizzato,ha usato nel suo spot dei kallcenteristi,lui krede in noi!
Ma io sono stato iskritto in Cgil,non so ki è Franko Marini,voto Pdl e penso ke Pili sia meglio di Soru in kuanto abbia più kapacità komunikative ma soprattutto sia + bello da vedersi.
Oh,sono kontraddittorio.
Soprattutto,perkè,operatore di kallcenter,voto l'uomo kn la rikrescita,ma bramo una kazzo di stabilizzazione!
Konkludo,dicendo,ke oh tu anonimo ke mi precedi,mi piaci,anke tu,kome me ,usi le kappa,ma molto,molto meno.
Basta,sono stanko,vorrei fare un viaggio!

Anonimo ha detto...

dai Silvio manda avanti i contratti a progetto!!!
Deve emergere solo chi produce!!
Daiii, daiii, non vi sento!!

Anonimo ha detto...

Commenti vergnonosi...frutto di chi pensa a lamentarsi e non ad impegnarsi nel lavoro.
Il sacrificio in qualsiasi lavoro paga sempre, ma voi sinistri non lo capirete nemmeno in due vite.
La mia giornata è incentrata sull'impegno, non sulla critica inutile da sindacalista-terrorista.
Forse bisognerebbe provare un po di vergogna.
Riflettere.

Claudio
operatore outbound da 4 anni

Anonimo ha detto...

Claudio, per favore, evidentemente il tuo lavoro è più che ben pagato e non si sono create situazioni che si son create nel nostro call center. parlo da persona seria, sinistra, che si IMPEGNA, lo ha sempre fatto e continuerà a farlo.Nel mio lavoro son stata brava, quello di vendita in outbound, e l'unico premio è stata una retribuzione da fame e un bel benservito al momento più opportuno per l'azienda. Quindi, fammi il favore, vai a disperdere le tue parole altrove. E abbi rispetto per chi, come me, ha sempre preso sul serio anche un lavoro alienante come quello in un call center. Non si fa politica qui. Si parla delle nostre esperienze. E se sei capace solo di fare politica da quattro soldi...beh, seguendo il filo del tuo discorso, vai a farla con l'Esimio Berlusconi.
Sara M.

Anonimo ha detto...

Nel callcenter,in generale alla fine ci inkiappettano tutti.
Fai qualcosa di sbagliato,o vai contro qualcuno che comanda,e subito le cose cambiano.
Però,a parte questo,è importante saper convivere con tutti.E trovare colleghi validi,che ti sappiano supportare.
Xchè non fate uno spazio dove possiamo mandare le nostre foto?
Sono curioso di vedere altri callcenteristi a lavoro che stremati tentano il suicidio.
Cioè,io preferisco le callcenteriste.
La cosa migliore di sto lavoro sono le tipe,alcune molto carine.
Ad esempio,mi chiedo come sia sta Sara M.,che ha scritto molti commenti.
Dai,pirloni,createci uno spazio che oltre a farci parlare,ci dia anche la possibilità di "vederci a lavoro e non".
-Sara M.,vuoi uscire con me?-

Anonimo ha detto...

Questa poi non me l'aspettavo! Mi chiedono un appuntamento QUI!!!!!
Baldo giovine che mi chiedi di uscire...sarebbe carino se mi facessi sapere come ti chiami! ;)
Sara M.

Anonimo ha detto...

Che grezzi!!!
ma perchè non la finite?
questo pervertito che cerca di rimorchiare, che pessimo!!!
comunque questo non è il blog degli sfigati ex Genny è il blog di tutti, quindi si possono mettere tutti i commenti inerenti a questo lavoro che ci pare!!!
Io condivido il pensiero di Claudio che prende seriamente questo lavoro.
Ciao

Anonimo ha detto...

Infatti,il blog è per tutti gli operatori di call center non solo per gli ex Genny!! Non fate di tutta l'erba un fascio, i call center non sono tutti uguali, mi associo al pensiero di Claudio essendo anche io operatrice da tanti anni..Con l'outbound e un contratto a progetto mi sono pagata studi e vita quotidiana,e non mi sarei mai azzardata a fare tutte le polemiche che voi fate ora!! Abbiate un pò di rispetto per tutti quelli che questo lavoro lo fanno da anni e soprattutto per tutti quelli che ci danno di che vivere, perchè si parla tanto di lavoro precario ma in Sardegna se non esistessero i call center la maggior parte di noi sarebbe senza lavoro e dovrebbe realmente lamentarsi per la fame. Ingrati come sempre.
Michela

Anonimo ha detto...

Cara Sara M.,
se per "ben pagato" intendi provvigioni da 6€ senza una retribuzione stabile mensile credo che i nostri criteri di giudizio siano assai diversi.
Trascurando poi i TL che durante i "tempi morti" o per scarse attivazione non sono avari di insulti dei peggiori.
Quindi il mio non è un voler fare politica da quattro soldi, ma un voler palesare un pensiero totalmente diverso dal tuo (grazie a Dio qualcuno che la pensa come me ancora esiste)che trova fondi nella lungimiranza e nel pensiero che ormai sta sparendo(parlo dei giovani): dedizione nel lavoro e acquisire la coscenza che solo col lavoro si ottiene qualcosa.
In Italia tra call center e il loro indotto lavorano 500000 precari, che senza l'on.Maroni oggi sarebbero stati 500000 inoccupati.
Beh...cara Sara, io preferisco essere precario e potermi levare un po di spese che rimanere a casa con le braccia conserte, ma son sicuro che tu dissenterai da questo, cara amica rossa.
Se l'Italia continuerà ad essere un paese di sinda-terroristi allora si che avrò modo di dirti "avevi ragione". Diverremmo tutti lagnosi e insoddisfatti.
Ma questo è un'altro discorso.

Claudio

Anonimo ha detto...

Maroni è quello con il testicoli piccoli?
O quello è Ferrara?
Sicuramente se è Maroni,con il bene che ha fatto a tutti gli inoccupati,gli saranno cresciuti!
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

Anonimo ha detto...

Mamma mia...ma scusa, chi ti dice che io sia in casa con le braccia conserte? lavoro e mi laureo fra due mesi! uff, non ho neppure voglia di risponderti. Sara M.
...PS: Studia un pò di storia della politica và...

Anonimo ha detto...

Dunque, credo di non essermi spiegata bene. Non sostengo che questo sia il Blog degli ex Genny, semplicemente parlo della mia esperienza, che lì è stata. E, come ho detto negli scorsi interventi, non è stata del tutto negativa. Io non critico chi lavora nei call center, mi pongo in ciritca con chi asserisce che le mie critiche son date dalla non voglia di lavorare sempre e comunque. il che non è affatto vero, perchè se alla Genny ci son rimasta quasi due anni ( e ci sarei rimasta ancora, ma per fortuna ho trovato un lavoro degno di questo nome) l'ho fatto per lavorare e ho lavorato bene.Mi oppongo strenuamente a chi accusa gli ex operatori di lamentarsi senza ragione. Non sono certo l'unica a sostenere la sregolatezza del settore, e non sono certo solo gli operatori della ex Genny a farlo, ma è un malessere diffuso. Se c'è qualcuno che lavorando in un call center è soddisfatto, buon per lui/lei, ne sono lieta. Quello di cui claudio mi accusa, che critico il call center perchè sono di sinistra, è del tutto sbagliato e fortemente opinabile. La mia opinione non dovrebbe essere criticata per il mio colore politico, e così Claudio ha fatto accusando tutti quelli di sinistra di pigrizia e di non voglia di lavorare. E a colui/colei che mi ha mandato così cortesemente a cag...dico che io non ho insultato nessuno, ho espresso semplicemente una mia opinione e rifiutato il corollario sinistra=pigrizia. Pregherei l'insultatore di moderare i termini, se non altro per una semplice questione di educazione.
A coloro che, contenti, lavorano nei call center auguro buona fortuna. Ma non accontentatevi, perchè la legge parla chiaro. Sara M.

Anonimo ha detto...

Io ho fatto parte della Genny, posso dire di aver visto lamentarsi persone di sinistra e di destra.
Certo,magari la situazione Genny era al limite.
Indubbiamente Claudio ha una sua visione politika,io la rispetto,kome kredo vadano rispettate le idee di tutti.
Mi kiedo però,essendo lui operatore outbound da 4 anni,se aneli alla stabilizzazione come proposto da Damiano,o cosa si aspetti dal nuovo governo.
Precario a vita?

Anonimo ha detto...

grazie per il sostegno, vedo che qualcuno ha compreso le mie parole. Ciao Marco! sara

Anonimo ha detto...

Sara ha ragione.
Ribadisco anche io, che questo blog non sintetizza affatto la visione limitata di un gruppo di operatori della exGenny, ma si propone come strumento di dialogo per tutti i lavoratori e le lavoratrici dei callcenter di Cagliari e non solo.

Ci saranno anche altre interviste pubblicate a breve, di esperienze imprenditoriali e lavorative provvenienti da altri call center.

Dialogo non significa che dobbiamo solo parlare male del nostro lavoro, ma il dialogo è a 360 gradi con tutto il mondo del call center.

Apparte il dramma, mi chiedo...
Può essere divertente lavorare in un call center? si. Piacevole? si. Può alimentare i rapporti sociali e culturali di un operatore? si. può essere strumento di crescità individuale nel mercato del lavoro? si.

Possiamo raccontare tante storie simpatiche sul mondo del call center, io ne avrei centinaia. Ma non dobbiamo dimenticarci che siamo parte di quei 42 mila operatori, quasi tutti outbound, a cui le aziende dove lavoriamo non ci riconoscono ancora il diritto ad un contratto da dipendenti. (non entro nello specifico delle percentuali delle regolarizzazioni automatiche di ogni singolo callcenter, e degli aspetti della Circolare "Milleproroghe")

Caro Claudio, Come ho gia detto in altri commenti, il diritto ad avere una casa e fare una famiglia, si ha solamente lottando per la rimodulazione dei compensi che preveda buste paga non al di sotto del limite di povertà.

Dobbiamo mettere da parte gli individualismi e le differenze, identificarci tra noi, creare una coscenza collettiva e momenti solidali di confronto e discussione permanenti. Tu quali suggerimenti costruttivi ci vuoi dare? Secondo te dove sbagliamo? Cosa potremmo fare per cambiare in meglio le nostre eseistenze?

Anonimo ha detto...

xò ricordatevi anche di intervistare operatori felici di esserlo! che raccontino le belle esperienze e l'appoggio che hanno trovato nel loro datore di lavoro.
Grazie.

Anonimo ha detto...

sto seguendo tutti i commenti e come si sta evolvendo questo vostro blog; lo trovo molto interessante.
Uno che avrebbe voluto fare il callcenterista ma ai suoi tempi c'erano solo le signorine dei telefoni.
Anonimo oristanese

Anonimo ha detto...

Cara Sara M.
con il commento lasciatomi da te che succede subito il mio ti identifichi in pieno al quadretto politico e non che ti appartiene.
Ostenti saccenza (ne approffitto per porti i miei migliori complimenti e auguri per la tua quasi laurea....ma non sto a sottolineare che io ne possiedo gia una in storia e in sociologia...non ne vedo l'occasione)e sufficienza verso gli altri, fiera e "conscia" di avere la verità in tasca e supponente della tua totale onniscenza.
Proverei un po di vergogna, ma io son io.
Assolutamente no. Non aspiro all'eterna precarietà, è ovvio.
Ma continuo a focalizzare il fatto della DIVERSA visione del lavoro che noi due abbiamo.
Io non sono un "agitatore di animi" come il vecchio Drake (quando avrai conseguito la laurea mi saprai dire di chi si tratta), che sfrutta un blog con comportamenti da sfigato rosso per sollevare una vastità di classe operaia contro il nemico capitalista. Io analizzo i problemi e ne cerco una risoluzione, non una rivoluzione.
Che tristezza mia cara. E questa la puoi pure intendere come offesa. Ma non credo ti sfiori affatto questo commento, dall'alto della tua emerita e magnifica cultura e conoscenza del world's living avrai altri interlocutori piu saccenti a cui dedicarti.

Claudio

Anonimo ha detto...

ah ecco, affermare di non essere pigra perchè sto conseguendo una laurea con sacrificio in quanto DEVO lavorare è sintomo di saccenza da parte mia. Caro Claudio, la mia non era saccenza ma semplice dimostrazione del fatto che la pigrizia di cui mi hai accusata non è tale. Non sono certo l'unica a svolgere attività lavorativa e lavorare contemporaneamente, la mia era la risposta all'accusa che mi hai rivolto delle "mie braccia conserte".
Tra parentesi, anche senza laurea so perfettamente chi è Drake, e il mio pensiero è davvero diverso dal suo. Non voglio agitare nessun animo, mi basta già l'agitazione del mio. Dov'è che il tuo focalizzare il lavoro è diverso dal mio? sarei davvero curiosa di saperlo, ma sono troppo stufa di questa sciocca e inutile bagarre che cerchi sempre di scatenare. Ok, ti assecondo: evviva il lavoro precario, evviva la legge 30, evviva il call center. Contento? E ora, per favore, dalla magneficienza delle tue due lauree (critichi me ma tu hai addirittura specificato di averne due e anche in quale campo), accontentati pure di ciò che hai, tralasciando l'esercizio dei tuoi sacrosanti diritti. offendimi pure...ma sai com'è...nihil me tanget.E vedila pure come una saccenza.Chi se ne frega. Sara M.

Anonimo ha detto...

giovini, qui bisogna fare un repulisti generale...la festa si terrà? baci baci Sara

Anonimo ha detto...

Sara,
il dirti di avere al mio attivo 2 lauree era puro sarcasmo relativo al tuo esibizionismo, ma forse era troppo sottile e tra le righe per avere una tua accettazione.
E in effetti questa scarna discussione con un'idealista quale tu ti identifichi è davvero fine a se stessa, dunque inutile.
Però di certo non c'è niente di personale nelle mie parole verso di te...stanne certa! Lungi da me creare oltremodo discrepanze tra colleghi o ex colleghi :) :)!!!
Chissa...magari lo siam pure stati?
E poi, tirando le somme, siamo quasi sulla stessa barca no?:)

Claudio

Anonimo ha detto...

Il mio non era esibizionismo, se ti piace tanto vederlo come tale fai pure. Ribadisco che il mio citare la futura laurea era collegato al lavoro. Volevo semplicemente dire che NON SONO UNA PIGRA DI SINISTRA CON LE BRACCIA CONSERTE e ho sottolineato il fatto dicendo che studio e lavoro. adesso dire che si sta per prendere una laurea è esibizionismo? E' sintomo di status sociale? Magari!!!! Fortunatamente ora quasi tutti possono studiare, certo non è cosa che può contraddistinguermi in meglio o in peggio. Ebbene sì, sono un'idealista e mi ritengo fortunata, nel mondo di oggi, ad avere ideali in cui credo e di provare, almeno, a portarli avanti.Ribadisco che i fatti da me raccontati non sono nati da un'idealismo, bensì da una situazione più che vissuta, fortemente affrontata, e positivamente finita. Io non ho mai "personalizzato" i miei discorsi, tu invece l'hai fatto scagliandoti con me che avevo e ho un'opinione diversa dalla tua. E quindi? Perchè ti disturba tanto? Cosa fai tu per risolvere invece che rivoluzionare?
Pace Claudio. Non credo che io e te si sia stati colleghi. Altrimenti son sicura che avresti certamente avuto modo di dirmi personalmente ciò che pensi, visto che non ho mai nascosto come la penso io. Fuori e dentro il lavoro. Buona fortuna. Sara M.

Anonimo ha detto...

Ma insomma, 'sto claudio che si scaglia contro di te! Che mai gli avrai fatto? Io ricordo Sara come una persona solare, con tanta voglia di imparare dagli altri e di condividere le sue idee senza paura di doverle cambiare. E' una ragazza dolce e rispettosa. Claudio, ma non è che ti ha dato m...a, visto che è anche molto bella, e te la sei legata al dito?
Lasciala in pace e abbi rispetto delle sue idee, come lei ha sempre fatto con le tue dai commenti in risposta che ti ha dato.
ciao saretta, un abbraccio da una persona che ti ricorda sempre con affetto. A.

Anonimo ha detto...

Claudio, lo sai che una risoluzione spesso è data da una rivoluzione? sicuramente lo sai. e smettila di sparati le pose da grande uomo vissuto e vittima consapevole degli eventi del mondo.

Anonimo ha detto...

ciao amico che non si firma!
Di qualcosa di tangibile.
Avere un'idea propria non significa voler fare l'uomo vissuto.
e vabbè.
ciao

Claudio

Anonimo ha detto...

Tranquilla Sara.
Pace di sicuro.

Claudio

Anonimo ha detto...

Ohi ragazzi, grazie per il sostegno ma buoni con le paroline! e tu, A., se ho azzeccato chi sei, ricambio il pensiero e anche io ricordo te con affetto!!! (Ma non avevao scambiato i numeri di cel???) un bacione a tutti i callcenteristi e forza e coraggio! Sara M:

Anonimo ha detto...

Su questo siamo d'accordo:)

Cla

Anonimo ha detto...

ah ma allora avevi capito che io criticavo i lavoratori del call center! Ma scherzi! lo sono stata anche io, che critico a fare? Anzi, li appoggio...è la legge che non da sicurezza, non chi lavora!
ma sarei davvero curiosa di sapere chi sei, ora che son calati i toni! ;) ma non ti sto chiedendo un eppuntamento eh! :D Ciaooo Sara M.

Anonimo ha detto...

quando avete finito tirate l'acqua mi raccomando!!
così possiamo riprendere a parlare di callcenter, cacciate fuori i nomi dei callcenter dove vi siete trovati male forza....

Anonimo ha detto...

uh uh che spiritoso...inizia tu,a dire in che call center lavori7lavoravi, io del mio ne ho già parlato. Oh ma tutti con la puzza sotto al naso? questo sito è anche un pò goliardico...prendiamoci sul serio, ma sorridiamo, sù!

Anonimo ha detto...

Per me a Claudio fa sesso Sara.
Incontratevi e xyz.
Anche se non mi ricordo di un Claudio nel turno della mattina.Sarà uno pseudonimo.
Per il resto questo blog è troppo di sinistra,siete schierati.
Non cambiate mai voi due,siete precisi identici a quando lavoravamo insieme.
Addio.

Anonimo ha detto...

mi va di correggere l'ultimo commento...io ero al turno di sera, per cui se tu eri al turno di mattina, non puoi conoscermi.E poi...perchè cambiare? Ci si piace così come si è? Tu non ti piaci? :) Buona giornata a tutti i callcenteristi!

Anonimo ha detto...

Allunghiamo le commesse se vogliamo certezze!!

Anonimo ha detto...

Ciao Sara
non lavoravo alla Jenny ma in una torre di monreale.


Claudio

Messenger : ehimcfly@hotmail.it

Anonimo ha detto...

ciao cari colleghi, anch'io sono una ex genny, volevo fare una domanda alla povera sign. lina, che di sicuro leggerà i commenti su questo blog:
quando si decide a pagarmi gli ultime tre mesi di stipendio arretrato? se ha i soldi per pagare i suoi ex dipendenti, tornati in azienda come collaboratori a progetto dopo essere stati licenziati, li ha anche me! SGANCIA SU DINAI!

P&p

Anonimo ha detto...

P&p.
la signora Lina probibilmente ha dovuto riprendere gli ex dipendenti col Co.Co.Pro obbligatoriamente. Un contratto nazionale è davvero troppo oneroso e rischioso.

P.s: perdonatemi se faccio l'avvocato del "diavolo", è un vizziaccio:)

Claudio

ehimcfly@hotmail.it

Anonimo ha detto...

volevo rendervi partecipi di un colloquio fatto in un call center appena terminato il rapporto di lavoro con la genny

mi hanno proposto di lavorare x 6 ore al giorno, sabati alterni, bonus fisso di 600 euro+ provvigioni...

allettante come proposta vero?
peccato che il primo giorno di prova mi è stato comunicato che lo stipendio è bimestrale!
ke pacco!
XX84

Anonimo ha detto...

Grande Claudio!

Anonimo ha detto...

tutti in vacanza?

Anonimo ha detto...

All'anonimo del 26 aprile 10.08,

anche a me è capitato di lavorae 2 giorni in un call center in cui lo stipendio era bimestrale! ma come si fa???? ma che cazzo! e non c'era nemmeno il fisso, solo le provvigioni! mi chiedo.. ma si puo'? tra l'altro questo call center stava in un appartamento strettissimo.

E non ho mai sopportato la Team Leader, grezza come poche, che stava sempre a strillarmi "devi dire sempre VA BENE??" "sempre VA BENE??"

volevo chiedervi, ma è legale lo stipendio bimestrale? grazie

anonimo sfortunato

Anonimo ha detto...

figo!
io pago gli alimenti a mia moglie ogni due mesi.
Mi puoi dare il nome del callcenter e dire dove hai fatto il colloquio,così lo faccio anche io?

Anonimo separato.

Anonimo ha detto...

Ciao anonimo separato, ti rispondo subito, perchè mi hai fatto venire in mente un idea geniale, che piacerà a molti.

Ovviamente non ti dico il nome del call center dove ho fatto il colloquio, non ne vale proprio la pena, credimi. Perchè vorrei proporre agli amministratori di questo favoloso blog una serie di link, scelti democaticamente da tutti noi, anonimi commentatori di questo blog, link dei call center che stanno assumendo, agenzie interinali, magari gli inbound, che fanno contrati buoni e dignitosi, o contratti a progetto con fissi mensili accetabbili, contratti collettivi nazionali, e così via.
Una specie di classifica dei call center buoni, un aiuto per chi cerca lavoro o vorrebbe cambiare callcenter (sarebbe eccessivo inserire i callcenter cattivi, eviterei)

Cosa ne pensate? è una buona idea, oppure è una coglionata galattica?
fatemi sapere subito.

Anonimo sfortunato

Anonimo ha detto...

In realtà abbiamo avuto sempre in mente kon Roberto di fare una klassifika dei kallcenter.
Non so se komparirebbero anke i peggiori.
Se avete kualkosa da ridire su kome vi hanno trattato,sulla paga o altro,segnalatelo nei kommenti o inviateci una mail esauriente.
E' importante potersi konfrontare,parlare delle proprie diffikoltà lavorative.
Inoltre,potreste trovare kualke persona ke in un kommento successivo,avendo affrontato le stesse diffikoltà,può darvi kualke dritta.
Per kuanto riguarda la klassifika,
spero di poter rendere il tutto possibile kon Roberto in kuesti giorni.
Saluti
Marko.

Non perdiamoci di vista! Mettiamoci in rete!

Anonimo ha detto...

Condivido la riflessione di Marco con l'idea geniale sulla Classifica dei CallCenter di Anonimo Sfortunato.

A breve nel Blog sarà stilata una classifica, magari con dei Links che rimandano ai rispettivi call center.

Roberto

Non perdiamoci di vista! Mettiamoci in rete!

Anonimo ha detto...

che cazzata!

Anonimo ha detto...

raga dmn ho un colloquio da ICALL..spero non sia uno di quelli annunci farlocchi(cercavano op inbound)...mi auguro sia una cosa seria!sono stufa dell'outbound!Qualcuno di voi conosce l'azienda?

M.M

Anonimo ha detto...

si, io per qualche mese ci ho lavorato, non sapevo facessero anche in-bound...

i-call di via dei Carroz?

Anonimo curioso

Anonimo ha detto...

x anonimo curioso:

si proprio quello...ci posso provare? o è una perdita di tempo ed è meglio che vada a lavoro?

M.M

Anonimo ha detto...

cari marco e roberto, a quando la prossima intervista dei nostri ex titolari? mi diverto un sacco a sentire e leggere le cazzate che dicono!

voglio anche una foto di tutta la famiglia così la mette come sfondo del pc...DI GOMMA

SALUTI A TUTTI

Anonimo ha detto...

No no, vai almeno a fare il colloquio, e vedi se effettivamente fanno imbaund, secondo me sono delle persone serie.

vaipure. poi fammi sapere

io sapevo che facevano autbound di sky

anonimo curioso

Anonimo ha detto...

grazie anonimo curioso ti farò sapere!

Anonimo ha detto...

io la foto di famiglia la metterei come sfondo nel del pc ma del wc.

Ricordo a tutte il bagno senza carta.
lisa

Unknown ha detto...

Salve a tutti e a marco e roberto (che conosco) :-)
Sì, sono uno di quegli eletti che hanno provato genny con gusto, e vi trovavano l'aroma di montagna. A lungo neanche ho pensato di scrivere perché mi viene un po' il nervoso a pensarci. Quel call center non era male, poi è diventato un luogo di tristezza epocale. Il problema è che l'errore reale che si può imputare all'azienda è di aver preso tutti col contratto nazionale (probabilmente anche per ragioni fiscali). io, conscio di non essere un genio delle vendite (non lo ritengo neanche un lavoro dignitoso, certe volte) ero dispostissimo a tenere il cocopro e il coccodè, ma tant'è, l'allegria è sbocciata. La rabbia rimane perché
1 - ho fatto pochissime assenze
2 - mi sono arrabbiato più volte se non vendevo
3 - non sono solito rubare i soldi, figuriamoci lo stipendio.
Sono spuntate amenità ridicole: far circolare voci che c'è chi fa 2 (!!!!!!) contratti al mese è geniale...ma chi ci sta a lavorare per 2 contratti? credo che neanche un afono farebbe così male... :-).
Purtroppo sono venute fuori anche insulti pesanti. A voi stabilire se sia divertente che vi dicano che stai sbagliando apposta i numeri di telefono per perdere tempo. Io sono un pacifico ma stavo per commettere omicidio, tra gli applausi scroscianti del tribunale. In definitiva, l'aesperienza nei primi mesi è stata molto positiva, in seguito mi ha nociuto come lavoratore ma ancor di più come persona. Sto cercando strade alternative perché, onestamente, dopo gli ultimi mesi, io DETESTO profondamente l'outbound. Preferisco chiedere l'elemosina. :)
Ciao a tutti e divertitevi.
Al
PS: Ma Sara fa da sola metà degli interventi? ihihih

Anonimo ha detto...

oggi il primo, dopo 2 settimane... ;) partecipare è meglio che non partecipare affatto...ciao AL. Sara

Anonimo ha detto...

com'è andato il colloqui dai furbi di i-call?

Anonimo ha detto...

ciao zio Gaccu,
che piacere sentirti di nuovo, vienici a trovare più spesso, abbiam bisognoanche della tua simpatia.

Roberto

Anonimo ha detto...

Salve precari e precarie,
io ho finito oggi la formazione da Innova - Zuritel per conto della G-Group, spero che mi chiamino subito, dovrei cominciare lunedì.

Anonimo, almeno fino a lunedì

Precari in Linea ha detto...

Carissimo Salvatore,
lei hai ragione, non era nostra intenzione deluderla, e per questo le chiediamo scusa, a lei e a tutti i lettori del Blog. spero che ci continui a leggere. Apparte gli errori abbastanza gravi di ortografia riferibili all'Autbaud/Outbaund, la frase finale dell'articolo sul Manifesto Sardo è riferibile solo ed escusivamente al pensiero di Marco in merito alla questione della ex genny service.

All'interno della conclusione di un mio commento precedente sulla situazione della ex Genny Service,ho voluto riportarla poichè semplicemente mi piaceva e la condividevo. Non è nostra abitudine inventare false interviste.

Condivido il suo invito a prestare piu' attenzione e rigore professionale nel lavoro che stiamo seguendo.

Forse ha ragione lei, la strada che stiamo seguendo è inconcludente, infatti le chiediamo di risponderci al piu presto, con dei suggerimenti, dei consigli, e se preferisce anche delle critiche.

Salvatore Casula, lettore deluso. ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Proposte contro la Precariatà":
Il mio nome è Salvatore Casula. Sono un vostro semplice ma assiduo lettore e vi faccio anche i complimenti per il lavoro svolto fino ad ora.Ottimi articoli e ottime tematiche.
Permettetemi però un piccolo appunto:
Da poco tempo sto seguendo anche un altro sito dove collabora il sig Roberto Loddo e cioè www.manifestosardo.org. Leggendo l'ultima frase di un suo articolo e cioè "Telefonisti. Storie di ordinaria precarietà" ,che troverete al link "http://www.manifestosardo.org/?p=543" , di cui fate anche accenno anche in questo sito, ho avuto come un deja vu. Quella frase l'avevo già letta da qualche parte. Ed ecco appunto che verificando ho scoperto che in data 16 aprile proprio su questo sito, nei commenti all'intervista alla ex titolare della genny service il sig R.L. ha lanciato il seguente appello : "Un invito.Noi operatori siamo tutti uguali davanti alle cuffie e le cornette. Non dobbiamo farci prendere da visioni emotive o medioevali come queste, che in assenza di tutele, tenderanno sempre più a dividerci nel futuro dell'autbound, in operatori buoni e cattivi, operatori scarsi e altamente produttivi.Solidarietà e Uguaglianza ci devono tenere uniti".
Questa frase è stata attribuita nell'articolo "Telefonisti. Storie di ordinaria precarietà" a tale Marco, presumo Maffei a questo punto(forse suo complice?).
Sig Roberto Loddo, mi rivolgo direttamente a lei, dato che sicuramente leggerà quanto ho appena scritto, le dico sinceramente che non è bello che un mezzo di informazione senza fini di lucro come il vostro debba inventarsi scoop o false interviste. Un pò di rigore professionale non le farebbe certo male. Si assuma le sue responsabilità e faccia pubblica ammenda per la sua poca professionalità e per il gesto quanto meno meschino.
Un sito come il suo, che si pone come obbiettivo quello di abbattere il muro del precariato, che dovrebbe essere un punto di riferimento per le migliglia di ragazzi in una difficile situazione come quella dei call center, è guidato da una persona che, a quanto pare, pur di scrivere qualcosa è disposta a "intervistare le mosche" e chissà cos'altro. Tra l'altro in entrambi gli articoli lei ha scritto autbound. Si scrive, ma lei lo saprà benissimo, outbound. Almeno avrebbe potuto prendersi la briga di correggere l'errore. O forse si sarebbe stancato troppo?
La strada nella quale state indirizzando il vostro precarinlinea è inconcludente. Cambiate rotta o presto di questo vostro progetto non rimarrà che il ricordo.
La saluto Roberto.

Precari in Linea ha detto...

non è il caso di lasciare un commento su ogni post, le chiedo di rispondere in maniera corretta

Anonimo ha detto...

stamattina ho firmato il contratto con la gi-group, fino al 30 giugno per la Innova - Zuritel. Farò 4 ore giornaliere.

Quanto fa al netto 8euroe30 lorde? Anonimo Disinformato

Anonimo ha detto...

com'è andato il colloqui dai furbi di i-call?

Anonimo ha detto...

W Signor Diana!

Anonimo ha detto...

Alcuni colleghi precari del comune di Cagliari mi hanno fatto conoscere il vostro blog che sta riscuotendo molto interesse tra i circa 250 precari in attesa di stabilizzazione.
Però perchè non allargate anche ad altre realtà del precariato come quella abnorme nella pubblica amministrazione? Siamo precari nei comuni, nelle province ed anche nella regione: non sarebbe il caso di proporre battaglie sindacali unitarie?
Una decina di noi sarebbe disponibile a collaborare con il vostro blog ed allargare la partecipazione o, come voi dite, mettersi in rete.
Antonello, Giovanna,Olga ed altri colleghi

Anonimo ha detto...

siamo precari anche ad Abba Noa e nelle strutture di gestione delle acque. Il trattamento è dei peggiori e siamo tutti a rischio di "licenziamento". Grottesco noi precari che temiamo di essere licenziati, ma è così, dobbiamo sperare che ci tengano ancora un pò in regime di precariato per avere il tempo della tanto agognato stabilizzazione.
Non siamo veramente anonimi ed è bene che lo rimaniamo se no....

Anonimo ha detto...

Cari Giovanna,Olga,Antonello,cari precari in generale.
Io e Roberto abbiamo iniziato questo blog parlando specialmente di callcenter,d'altronde ci lavoriamo,ma sappiamo che il precariato dilaga ovunque.
La vostra proposta ci interessa,se mandate una mail dettagliata,possiamo incontrarci,e parlare del progetto.
Un saluto anche ai precari di Abba Noa,a voi tutta la nostra solidarietà.
Qualora anche voi voleste mandare una mail per approfondire questioni interne,scrivete pure.
Un saluto
Marko Maffei.

Anonimo ha detto...

ciao Anonimo Disinformato, benvenuto all'Innova! Bel posticino... non ho capito come ha fatto a raggiungere il secondo posto nella classifica del sito... bah!

Anonimo ha detto...

per me una azienda che utilizza interinali è una merda.
Certo,così le persone hanno pur sempre lavoro,ma qualè sarà lo stato d'animo della persona?

Anonimo ha detto...

Il problema sono le aziende che assumono interinali o la legge che permette loro di farlo? E se le assunzioni non sono a norma di legge il sindacato che fa? dorme? In un commento precedente si guardava con sospetto all'amicizia tra il capo del call center e il nuovo rappresentante sindacale, e quando invece un rappresentante sindacale addirittura si dimette per essere assunto dall'azienda come responsabile del call center cosa si dovrebbe sospettare allora? E quando si hanno dubbi sulla regolarità di alcune assunzioni in un call center dove il responsabile è lo stesso ex rappresentante sindacale cosa si dovrebbe sospettare allora? E quando il nuovo rappresentante sindacale è grande amico dell'ex rappresentante sindacale ora diventato responsabile del call center cosa si dovrebbe sospettare allora?

Anonimo ha detto...

Vabbuò,dai tiraci fuori il nome di sta azienda infingarda e di ste losche figure...
così ci facciamo assumere!
eheheheh

Anonimo ha detto...

Caro anonimo delle 9.55

Premetto che secondo me, il problema del lavoro interinale è dovuto alla legge. Si parte da quì, cercando strumenti comunicativi e di confronto, con gli stessi lavoratori interinali, perchè dobbiamo cercare di coinvolgerli.

Spesso esiste la paura ed il terrore tra di loro, non solo dei sindacati, ma anche del parlare ed esprimere le proprie necessità liberamente. Paura e terrore dovuti alla scadenza ravvicinata dei contratti con le agenzie.

Se ci sono delle responsabilità secondarie, dall'azienda al sindacato, non lo so, ma se si conoscono, si denunciano e si lotta tutti assieme per contrastarle.

Se non si conoscono queste responsabilità, se non si ha la certezza della veridicità delle accuse che si sostengono, e se ci si deve nascondere nell'anonimato, abbandonando la trasparenza, allora io non sono più d'accordo.

è troppo facile puntare il dito, attaccare un azienda, un responsabile dell'azienda o l'attuale rappresentante sindacale aziendale. é ancora piu' facile fare leva sui rapporti personali, sulle amicizie vere o presunte, per far partire facili accuse di complicità.

Concludo, riflettendo sul fatto che, dovrebbe esistere una percentuale di lavoratori interinali da utilizzare per ogni azienda, poichè da Cagliari, negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un progressivo aumento di queste tipologie contrattuali.

Anonimo ha detto...

non so se ci siano o meno responsabilità su situazioni non a norma, non so neanche se un'azienda con un buon 25% di lavoratori interinali sia a norma. Una cosa chiara è che dai fatti esposti il conflitto c'è, ed è evidente, e in una situazione del genere al lavoratore non rimangono molte armi, sia esso stabile che precario. La trasparenza non toglie e non aggiunge niente a quello che ho scritto. La mia era una riflessione a voce alta perchè leggendo qualcosa in merito a un conflitto di interessi nell'altra azienda ho pensato a quello che succede "in casa mia".
Tolto il discorso dell'amicizia vera o presunta tutti voi trovate normale che al vostro rappresentante sindacale venga offerto il posto di responsabile della stessa azienda? Ed è altrettanto normale che il rappresentante sindacale dismetta i panni di sindacalista per accettare l'incarico?

Anonimo ha detto...

Per me è normale.
Una persona non deve essere penalizzata semplicemente perchè ricopre il ruolo di delegato sindacale.
E in caso quella stessa persona,accettando l'avanzamento di grado,pensasse che il suo nuovo ruolo possa causare dei conflitti di interesse,deve lasciare il sindacato,o almeno non ricoprire più il ruolo di sindacalista.

Non vedo quale sia il problema che ti poni.
Ammenochè tu non sappia per certo che quella persona è stata comprata con l'avanzamento di grado.

Anonimo ha detto...

Il conflitto d'interessi esisterebbe, se il sindacalista fosse proprietario del call center. O viceversa. Ma in questo caso non cè conflitto.

Anonimo ha detto...

La situazione del call center di cui si parla è molto particolare. C'è stata una crisi dagli esiti per nulla scontati, e le ragazze e i ragazzi sindacalizzati hanno avuto il merito si superarla in totale autogestione aziendale.

Mi pare un ovvia conseguenza, la scelta intrapresa di far parte anche degli organismi di gestione aziendale. E mi pare una questione scontata e assolutamente normale che alla guida delle RSA ci siano persone sindacalmente amiche/i della dirigenza gestionale.

attenzione:
non confondiamo la direzione gestionale con i titolari proprietari dell'azienda. sono due aspetti differenti, nel primo caso non ci sono conflitti d'interesse, anzi, al contrario personalmente auspicherei una situazione del genere esportata anche in altre aziende.

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo, gli interessi di una parte e di un'altra non coincidono, ci potrebbero essere per esempio situazioni come arretrati da pagare, demansionamento di personale e così' via che non possono essere digeriti da un responsabile di azienda che fino a due giorni prima contro questi stessi motivi organizzava battaglie sindacali. Non si cancella un passato da sindacalista come si cambia mansione in un'azienda. Ci sarebbe conflitto continuo con il proprietario che porterebbe o alle dimissioni o al licenziamente di questo nuovo responsabile. E' nell'interesse dello stesso proprietario non scegliere come braccio destro un sindacalista contro cui magari lottava fino a poco prima... che facciamo? Mettiamo Bertinotti a capo di Confindustria?
Evidentemente è più a suo agio adesso che prima. E questo non fa tanto onore al sindacato che ha rappresentato fino ad ora.

Anonimo ha detto...

Il conflitto d'interessi esisterebbe solo nel momento in cui sei sia sindacalista, sia presente all'interno di processi gestionali dell'azienda. O al contraio proprietario e sindacalista. Non è giusto precludere percorsi personali di crescita a causa dell'esperienza sindacale.

L'esempio di Bertinotti che potrebbe divenire capo di Confindustria non è molto calzante. Prima di tutto perchè parliamo del rapporto tra sindacato e direzione gestionale, e non del rapporto impresa e sindacato. Conosco personalmente tantissimi sindacalisti che entrano nella direzione gestionale di un Azienda, come nel settore pubblico, di un ente, o di una scuola, abbandonando gli incarichi sincacali.

Se Bertinotti fosse anche un imprenditore, non avrei problemi ad accettare la sua nomina a capo di Confindustria, nel momento in cui però si dimettesse dagli incarichi presistenti. :)

Quando commenti che "Ci sarebbe conflitto continuo con il proprietario che porterebbe o alle dimissioni o al licenziamente di questo nuovo responsabile" potresti avere ragione, è un dato che prendo in considerazione nell'analisi che faccio. Ma fino ad ora non è stato così, mi pare che oggi (potrei sbagliarmi) per fortuna, non esistano condizioni conflittuali tra l'azienda e la direzione gestionale.

Anonimo ha detto...

Per me questa persona aveva una relazione con l'Rsa in questione,e da quando ricopre il nuovo incarico non gliene dà più.
ahiahiahi!
Rassegnati!
Oppure fatti fare Rsa e fagli guerra,così trovi un compromesso con lui/lei

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Anonimo ha detto...

bastardi togliete fuori i SOLDI

Anonimo ha detto...

boga su dinai

Anonimo ha detto...

Sicuramente lavorare con questi personaggi è la sfiga piu' grande che possa capitare...cmq l'artefice non è la Signora sopra citata....

Anonimo ha detto...

E vi lamentate della carta mancante nei bagni??E l'odore delle ascelle della "Signora" dove lo lasciamo?Direi che dava un'aria molto professionale all'azienda...che schifo!!!Si fa pure fotografare....ma lavati!!!

Anonimo ha detto...

Ciao,Finalmente-a-dstanza-di-tempo-sto-avendo-i-risultati.La-Genny-services-dovra'-pagare-i-miei-mesi-che-ho-lavorato-l'unico-modo-mio-per-ricevere-i-miei-soldi-e-stato-portare-l'azienda-in-tribunale.Ho-avuto-pazienza.Non-è-stata-una-rivincita-ma-ho-avuto-soltanto-i-miei-diritti-Quattro-mesi-lavorati-ritrovandomi-zero-al-mese-mi-dispiace-ma-non-andavo-al-call-center-per-riscldare-la-sedia.E-poi-i-soldi-la-Signora-Lina-li-ha-dati-a-chi-faceva-comodo-a-lei.Non-voglio-aggiungere-altro.La-giustizia-fara'-il-suo-corso.Non-deve-passarla-liscia-non-puo'-un'azienda.Saluto-a-tutti-quelli-che-come-me-stanno-lottando-per-avere-quello-che-ci-spetta.Io-non-ho-mollato-e-sto-avendo-i-risultati-anche-con-gli-interessi.giusto-che-sia-cosi'.